In un quadro generale di criticità, la notizia dell’arrivo in Molise di 16 anestesisti destinati agli ospedali di Campobasso, Isernia e Termoli, rappresenta una boccata d’ossigeno per il sistema sanitario regionale. Tutti e sedici i nuovi arrivi sono vincitori del concorso bandito dall’Asrem per fare fronte ad una carenza, quella di anestesisti e , più in genere, quella di personale medico e infermieristico che è comune a molte regioni d’Italia. Il percorso, avviato ormai da tempo, sta ricostruendo una rete che si era impoverita a causa della tenaglia rappresentata dal piano di rientro e dal blocco del turn-over.

Bocche cucite dall’azienda sanitaria regionale, che attende la sottoscrizione dei contratti a tempo indeterminato per l’avvio delle procedure di inserimento. La soddisfazione per il risultato raggiunto, tuttavia, è palpabile. Va ricordata, in questa circostanza, la drammatica fase della pandemia, allorquando la figura degli anestesisti, già di per se importante, risultò ancora più necessaria per affrontare le necessità ulteriori nate a seguito del Covid.

Tra i sedici nuovi arrivi, quindici sono specializzandi mentre uno detiene già la specializzazione prevista.

Insomma, il sistema sanitario molisano cerca di uscire dalle secche nelle quali è finito da circa 15 anni. Sarà tuttavia necessario, oltre queste boccate d’ossigeno, procedere ad una ristrutturazione generale del sistema con le ricette a questo punto già messe in campo in campagna elettorale: fine del commissariamento, azzeramento del debito, superamento del Balduzzi e aumento della dotazione finanziaria.

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