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venerdì, Aprile 26, 2024

L’associazione di Roccavivara “Notti Mediterranee” in trasferta a Bari. Il presidente Antenucci: un progetto il nostro che ha una visione di largo respiro

AttualitàL’associazione di Roccavivara “Notti Mediterranee” in trasferta a Bari. Il presidente Antenucci: un progetto il nostro che ha una visione di largo respiro

L’associazione di Roccavivara “Notti Mediterranee” in trasferta a Bari. Il presidente Antenucci: un progetto il nostro che ha una visione di largo respiro. Notti Mediterranee ha aggiunto un nuovo pilastro all’edificio della cultura che sta costruendo, a farlo sapere è il presidente dell’Associazione, Ottavio Antenucci, “La visita culturale della città di Bari è culminata, nel tardo pomeriggio del 5 novembre scorso, con la partecipazione, al Palaflorio di Bari per assistere al musical “Notre Dame de Paris”. Non una scampagnata, ma una visita culturale di tutto rilievo per i 54 partecipanti di Roccavivara, Termoli, Montenero di Bisaccia, Tufillo che hanno potuto conoscere, riconoscere e apprezzare questi tesori architettonici, respirando quell’atmosfera unica, che solo la coralità di un gruppo affiatato consente. Non una iniziativa sporadica, ma un progetto che ha una visione di largo respiro per stimolare alla partecipazione e al processo di formazione permanente, attraverso la “degustazione” del patrimonio culturale a partire proprio dalla nostra regione. Ma ritorniamo a Bari, a districarci tra i vicoli del centro storico dove, a partire dal Castello che racchiude e sintetizza, secoli di storia e di civiltà, da Ruggero II, re normanno, a Federico II di Svevia, agli Angioini e Aragonesi fino a i giorni nostri, ci incamminiamo verso la Basilica di San Nicola, dove mondo cattolico e mondo ortodosso convivono e si rispettano. Ma il cuore si stringe e ansima quando la guida ci fa notare la mastodontica statua di San Nicola donata da Putin alla città di Bari e viene alla mente il grido di dolore di Lacoonte verso i troiani per convincerli a non introdurre il cavallo all’interno della città: timeo Danaos et dona ferentes (temo i Greci anche quando portano doni). Accompagnati dalla nostra guida, tra vicoli, archi, corti, scale esterne e inebriati da odori e sapori di un tempo, ci dirigiamo verso la Cattedrale di San Sabino ( altro Patrono barese) e la nostra attenzione si ravviva quando appuriamo che in occasione del solstizio d’estate, 21 giugno, il sole che illumina il rosone, posto in alto alla cattedrale, proietta e restituisce, all’interno, ai piedi dell’altare, l’immagine del rosone stesso e scopriamo che lo stesso fenomeno si verifica nella nostra chiesa di Canneto alle 17.00 del pomeriggio di ogni 21 giugno. Ma il tempo stringe e, nonostante il desiderio e la voglia di continuare la visita della città, dobbiamo dirigerci verso il Palaflorio per partecipare al musicol “Notre Dame die Paris”. Opera tratta dell’omonimo romanzo dello scrittore Victor Hugo. Come opportunamente fa notare Ottavio Antenucci, il presidente dell’Associazione Notti Mediterranee, “è la storia della “diversità” come dichiarato da Riccardo Cocciante, che va vissuta, sofferta e amata nello stesso tempo; una giornata colma di cultura e sentimenti profondi che ha arricchito il bagaglio di quanti hanno avuto la fortuna di regalarsi uno spettacolo indimenticabile che ci aiuta a riflettere sul messaggio che ha inumidito gli occhi delle innumerevoli persone presenti. La diversità del campanaro Quasimodo, deforme, perché ama quando non dovrebbe amare Esmeralda, zingara. Il tema della discriminazione nei confronti di chiunque è o appare diverso da noi è di grande attualità anche in Italia, dove, almeno per certi versi, abbiamo una legislazione all’avanguardia) che tutela e protegge la diversità nelle sue molteplici forme. (legge 104)” Ma faremmo un torto se non citassimo i protagonisti di questo spettacolo tra i più conosciuti e amati al mondo: Musiche di Riccardo Cocciante, adattamento del romanzo, Luc Plamondon e Pasquale Planella, coreografoie di Martino Muller; attori: Lola Ponce nei panni di Esmerarlda, Giò Di Tonno (Quasimodo), Leonardo di Minno (Clopin) Matteo Setti ( Gringoire), Graziano Galatone( Febo), Vittorio Matteucci (Frollo), Tania Tuccinardi (Fiordaliso). Un grazie – chiude Antenucci – ai ballerini e acrobati che hanno disegnato e costruito lo spazio scenico modulando e ridimensionando il tempo …, delle Cattedrali

 

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