Nessuna possibilità di identificare quei resti. Chi ha visto quel corpo ripescato alle Tremiti non azzarda alcuna ipotesi. Il cadavere si trova in una cella frigorifera dell’obitorio di Vieste.
Ma a recuperarlo in mare è stata la Capitaneria di Porto di Termoli, che ha la competenza su quelle acque territoriali. Sulla terraferma, invece, il caso è seguito dalla compagnia dei Carabinieri di Vico Garganico. Nessuno, però azzarda alcuna ipotesi. Troppo difficile perfino capire se si tratti di un uomo o di una donna. Secondo le prime testimonianze sarebbe più probabile proprio quest’ultima tesi ma a stabilirlo con certezza saranno gli esami che verranno effettuati nelle prossime ore.
Il fatto che lo stato di decomposizione del cadavere sia così avanzato lascerebbe aperta anche la possibilità che possa trattarsi di Brunella Chiù, la donna che da 50 giorni viene ricercata nelle Marche, dispersa dal 15 settembre giorno in cui è stata trascinata via dal torrente Nevola.
Le correnti marine potrebbero averla trasportata fino alle Tremiti, distanti più di 120 miglia marine dal porto di Ancona.
E anche nelle Marche si attende di capire se quel corpo all’obitorio di Vieste è quello della donna di Senigallia.