Si scaglia contro il sindaco Gravina e l’assessore alla Cultura, Felice, l’Ordine degli architetti della provincia di Campobasso, finiti nel mirino subito dopo la presentazione del progetto di riqualificazione del castello Monforte, avvenuta in un affollato incontro che si è svolto qualche giorno fa al circolo sannitico. Per gli architetti sono mancati dialogo, partecipazione, coinvolgimento e confronto. “Si tratta di un intervento strategico e su un bene vincolato che, per tipologia e importanza, rientra nelle competenze esclusive dell’architetto – ha spiegato il presidente, Alessandro Izzi – sarebbe stato opportuno e quantomeno necessario informare e coinvolgere l’Ordine professionale che rappresento per promuovere un dibattito pubblico e una interlocuzione propositiva su un tema di tale rilevanza. In questi primi diciotto mesi di mandato – ha proseguito Izzi – abbiamo sempre manifestato la nostra piena disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale, proposto tavoli di lavori tematici e più volte richiesto un maggiore coinvolgimento nelle scelte programmatiche e operative che riguardano i settori di nostra competenza. Richieste rimaste inascoltate visto che, anche in occasione della riqualificazione di un importante simbolo del capoluogo come il Castello Monforte, è mancata la volontà di interloquire durante l’intero e lungo processo che ha condotto l’elaborazione del progetto di valorizzazione da parte della Soprintendenza archeologia beni ambientali e paesaggio del Molise. La nostra – ha precisato il presidente – non è una richiesta di mera visibilità. Rimarchiamo, invece, l’esigenza di un rapporto collaborativo, solido, e propositivo tra Ordine professionale e amministrazione comunale quale garanzia consolidata per un’ organica pianificazione delle strategie programmatiche urbane e territoriali, finalizzate al bene dell’intera collettività, pur sempre nell’assolvimento del massimo rispetto delle regole comunicative e delle attività che caratterizzano le relazioni tra enti istituzionali”, ha concluso Izzi.