Il Tar Molise ha annullato la nota con la quale a luglio 2021 l’Azienda sanitaria aveva disposto la chiusura del Punto Nascita di Termoli. Alla base della decisione assunta dai giudici amministrativi, Nicola Gaviano presidente, Massimiliano Scalise, referendario estensore, e Franco Avino, referendario, c’è la carenza totale di istruttoria del provvedimento, la vaghezza del medesimo e l’assoluta mancanza motivi e gravi ragioni che potessero fare da base ad un atto che disponeva la chiusura a tempo indeterminato di quello che i giudici definiscono l’unico nosocomio operativo per la zona costiera del Molise. Alla base del provvedimento dell’Asrem il decesso di un neonato che secondo i giudici, che già avevano sospeso nell’imminenza il provvedimento, non ha alcun collegamento le azioni poste in essere dall’azienda sanitaria.
A proporre il ricorso, patrocinato dagli avvocati Vincenzo Iacovino, Vincenzo Fiorini e Massimo Romano, sono stati i sindaci dei comuni di Termoli, Campomarino, San Giacomo degli Schiavoni, Portocannone, Guglionesi, Palata, Montefalcone del Sannio e Montecilfone. Amara la soddisfazione del primo cittadino di Termoli, Francesco Roberti.
La cronaca giudiziaria si intreccia in queste ore a filo doppio con quella amministrativa. Il Programma Operativo presentato ai Ministeri dal commissario ad acta Toma, ribadisce la chiusura del Punto Nascita di Termoli. Un fatto che dovrà fare i conti con l’attuale pronuncia dei giudici. Un atto sbagliato e da ritirare, scritto a Roma e pagato dai molisani, denuncia Roberti che bolla come una bufala la fase aperta adesso da Toma di ascolto delle osservazioni provenienti da cittadini e parti interessate sul Pos proposto.