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venerdì, Aprile 26, 2024

Lo Stato deve intervenire sull’aumento delle bollette. Lo impone la Costituzione!

EditorialiLo Stato deve intervenire sull’aumento delle bollette. Lo impone la Costituzione!

di Italo Di Sabato

La crisi energetica, che in realtà è una somma di speculazioni non soltanto private ma anche pubbliche, visto che ad esempio l’Eni è una partecipata pubblica per oltre il 30%, quindi l’ennesima “emergenza” non può essere derubricata a problema individuale di cittadini e imprenditori.

Se io non ho i soldi per pagare la bolletta è un problema personale, se milioni di persone non hanno i soldi per pagare le bollette è un problema dello Stato. L’articolo 32 della Costituzione recita: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”. E siccome l’energia serve per avere acqua calda e riscaldare le case, oltre che per far funzionare l’economia delle imprese, è chiaro che lo Stato, dinanzi a un problema economico collettivo che rende impossibile, non soltanto ai circa 15 milioni di cittadini già in povertà assoluta ma persino agli imprenditori, di continuare a vivere, lo Stato deve intervenire massicciamente.

Più importante ancora è l’articolo 43 della Costituzione: “A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale”.

Le basi giuridiche per una decisione drastica ci sono tutte. Il governo e il parlamento devono farsi carico degli aumenti dei costi di elettricità e gas altrimenti l’alternativa è quella di morire disperati. D’altronde in Germania la proposta è già sul tavolo del governo, un processo in due fasi per i clienti privati e le piccole e medie imprese. Una prima fase entro dicembre, in cui lo Stato paga in anticipo i fornitori, una seconda fase in cui si fa carico direttamente degli obblighi contrattuali dei clienti delle società di energia. Il costo calcolato in Germania per questa operazione è di circa 90 miliardi di euro.

Presto tutti i governi europei si troveranno di fronte a questa scelta: lasciar morire imprese e persone o farsi carico della loro vita. Senza esagerazione alcuna. è una foto dell’esistente. E allora il dibattito politico sul prossimo governo italiano da ideologico deve diventare politico. Qui non siamo di fronte a un’oscillazione dei prezzi del mercato. Non stiamo parlando di una crisi del litio o dei semiconduttori che porta a un aumento del prezzo di un prodotto elettronico. È in gioco la vita di milioni di persone. Non può esserci margine di trattativa su questo intervento dello Stato. Chi lo contesta si pone al di fuori della Costituzione.

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