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sabato, Aprile 27, 2024

Operazione White Beach, nelle telefonate intercettate anche le minacce del capo dell’organizzazione

AperturaOperazione White Beach, nelle telefonate intercettate anche le minacce del capo dell'organizzazione

“Se ti devo spaccare il muso io, dimmelo, perché la prossima volta come ti vedo ti schiaffo sotto con la macchina!”
E’ una delle tante telefonate intercettate nella quale Lorenzo Russi, 44enne di San Severo ritenuto dalla procura di Campobasso promotore,dirigente,organizzatore e finanziatore dell’associazione criminale, che riforniva di droga il Basso Molise.
Un via vai, come emerge dalle quasi 500 pagine dell’ordinanza cautelare White beach, firmata dalla gip Roberta D’Onofrio, che movimentava droga per quasi seimila euro al giorno.
Le piazze più ghiotte da rifornire, Campomarino Lido, dove in via delle Gardenie Russi aveva un appartamento considerato il fulcro attorno al quale ruotava lo smercio, e poi un bar a Guglionesi, Termoli e Sant’Elia a Pianisi.
A gestire le fila del traffico di cocaina, marijuana e hashish, anche la moglie e la suocera di Russi che comprava la droga ogni due settimane da Fafum, il soprannome del 43enne Giuseppe Vistola elemento di spicco della malavita della città dei campanili. Attraverso il braccio destro di Russi, un campomarinese che svolgeva compiti di corriere, da San Severo arrivavano fino al novembre 2020 600 grammi di cocaina per volta.
Poi, riporta ancora l’ordinanza cautelare, dopo questa data, 100 grammi con cadenza settimanale.
Occasionalmente anche hashish in pani da un etto. Il traffico sarebbe andato avanti almeno fino al mese di settembre 2021 ma i carabinieri, nel frattempo, avevano acceso i riflettori sui maggiori sospettati grazie ad un’altra indagine che, tempo prima, mise in risalto i rapporti tra persone di San Severo e l’area di Campomarino, vero e proprio “snodo delle attività di spaccio”.

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