72ª Giornata Nazionale dedicata al ricordo delle Vittime degli Incidenti sul lavoro. A Campobasso, la locale sezione dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro (Anmil), ha voluto rimarcare la ricorrenza prima con una Cerimonia religiosa, nella parrocchia del Sacro Cuore, e poi con la deposizione di una corona al Monumento dei caduti sul lavoro in via Garibaldi (palazzo Inail).

Alle celebrazioni hanno partecipato, diverse autorità civili e militari della città e della regione.
“Gli appelli delle istituzioni a una maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro sono numerosi ma sono evidentemente insufficienti. Serve altro, perché si muore ancora troppo per situazioni evitabili e prevedibili. I dati sono peggiorati, dobbiamo essere tutti più concreti, le parole non bastano”.
Lo ha detto oggi il Presidente della Regione, Donato Toma, alla Presenza, tra gli altri, del Presidente territoriale Anmil Giovanni Padulo, quello regionale Michela Ferrazzo e il Direttore regionale dell’Inail Rocco Mario Del Nero, il quale ha tracciato il drammatico bilancio dei primi otto mesi di quest’anno.
Nella Sala riunioni dell’Hotel Rinascimento anche diversi associati è simpatizzanti Anmil.
Il Presidente Toma ha sottolineato l’importanza dell’opera di sensibilizzazione dell’Anmil, soprattutto alla luce di statistiche che non accennano a migliorare, anzi peggiorano sensibilmente in Molise come in Italia. Toma ha evidenziato la gravità del comportamento di chi non osserva e non fa osservare le norme di sicurezza sul luogo di lavoro e aggiunto: “Il ricordo delle vittime di incidenti è sempre particolarmente doloroso perché ogni morto sul lavoro è un colpo al cuore dei principi cardine che regolano l’attività amministrativa, politica e civica della società”.

“Tutti i soggetti coinvolti nel rafforzamento delle politiche sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e sul rispetto delle norme dentro e fuori le aziende hanno il dovere di mettere questo tema al primo posto. Non possiamo tollerare che oggi, con le nuove tecnologie e con l’acquisizione di una consapevolezza ormai comune rispetto alla gravità del problema, il fenomeno infortunistico continui a minacciare il nostro Paese in un modo così allarmante e a qualsiasi latitudine. Associazioni e onlus stanno facendo un grande lavoro per sensibilizzare la collettività e le amministrazioni perché, oggi più di ieri, occorre un impegno politico forte. Come Regione Molise faremo di tutto – ha concluso – per creare i presupposti affinché ciò avvenga, partendo dal nostro territorio e facendo leva sul prossimo Governo e sulle rinnovate forze parlamentari”.
“Dal 1943 – ha detto invece il sindaco di Campobasso Gravina – quindi da poco meno di ottant’anni, l’Anmil difende e rappresenta, su tutto il territorio nazionale i lavoratori, battendosi affinché alle vittime di infortuni e malattie professionali, nonché alle loro famiglie, siano garantite adeguate tutele. L’opera di prevenzione e di sensibilizzazione per tutto ciò che riguarda la sicurezza nel mondo del lavoro è indispensabile così come lo sono, in questo ambito, i controlli e la verifica del rispetto delle leggi.
I dati resi noti attraverso gli Open Data Inail mostrano una realtà preoccupante: entro lo scorso mese di luglio sono state presentate 36.163 denunce di malattia professionale, 441.451 denunce di infortunio, di cui 569 con esito mortale.
Numeri impressionanti – ha rimarcato Gravina – che non sono solo dati statistici, sono ben di più, sono uomini, donne, intere famiglie che non hanno ricevuto l’attenzione e la cura che meritavano, non hanno ricevuto quelle tutele, da parte anche dello Stato, che avrebbero potuto evitargli i danni, purtroppo spesso mortali, subiti nell’esercizio del proprio diritto costituzionale al lavoro.
Numeri che devono richiamare tutte le parti in causa a una responsabilità che porti a un’inversione di rotta nell’ambito della sicurezza sul lavoro nel nostro Paese, – ha dichiarato in conclusione il Sindaco – ancora troppo in ritardo su questo che è un tema di vita, nonché un diritto che siamo tenuti a garantire e difendere a favore di tutti i lavoratori.”