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martedì, Marzo 19, 2024

Mafie e droga in Molise. Musacchio: “I dati non migliorano”

EditorialiMafie e droga in Molise. Musacchio: "I dati non migliorano"

di Vincenzo Musacchio*

La notizia dell’identificazione di un’associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, operativa nel capoluogo di regione, conferma quello che sosteniamo da molti anni e ci ricorda quanto il fenomeno della criminalità organizzata sia connesso strettamente ai delitti di droga e vada contrastato con grande determinazione. Quella contro il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti è una battaglia che non può essere vinta solo da magistratura e forze di polizia. La politica, a livello nazionale e locale, deve fare la propria parte con politiche sociali, sanitarie e del lavoro. I cittadini con le loro denunce possono dare un ulteriore contributo importante.

L’attuale e la prossima classe dirigente deve dare una risposta forte ad avvenimenti che ancora destano molto allarme tra i cittadini del territorio molisano. La rotta dei Balcani recentemente utilizzata per trasportare la droga prodotta in Albania, nonché in Afghanistan e in Pakistan, ha ormai come punto di riferimento e di approdo le nostre coste (anche quelle molisane e abruzzesi).

L’ultima prova è il maxi sequestro di alcuni mesi orsono (Termoli – Roan 2021) nel corso del quale sono stati tratti in arresto scafisti di nazionalità albanese e circa due tonnellate di droga. Sino a poco tempo fa il Molise era considerato (a mio giudizio sbagliando) un’isola felice. Poi la realtà ha confutato questa tesi giacché anche la magistratura ha riscontrato e continua a rilevare la presenza di gruppi criminali organizzati appartenenti alle mafie pugliesi, alla ndrangheta, alla camorra. I vari sequestri di droga, operati in maniera eccellente dalle varie forze dell’ordine, evidenziano in maniera palese che il territorio molisano è da qualche tempo terreno di conquista e di azioni criminali delle principali mafie italiane e straniere (mafie pugliesi, ndrangheta, camorra, mafia nigeriana) le quali giocoforza utilizzeranno anche loro referenti sul posto creando strutture stabili. Il Molise non può più dormire sonni tranquilli poiché le mafie ci sono e stanno conquistando silenziosamente il territorio proprio tramite il grimaldello della droga. È inevitabile a questo punto avanzare alcune considerazioni.

In primis, prendere atto che la rotta adriatico-balcanica riguarda in pieno anche litorale molisano scelto sempre più frequentemente anche come punto di approdo. In secundis, c’è uno stretto collegamento tra droga albanese e Molise e ne sono prova gli ultimi arresti. Infine, il tenere sotto stretta sorveglianza gli inserimenti della criminalità organizzata nella vita sociale, politica ed economica delle zone in cui alcuni sodali si trovano domiciliati a vario titolo.

La droga prodotta in Albania (cannabis) è sempre più di frequente geneticamente modificata e contiene un’alta concentrazione di principio attivo. Nella maggior parte dei casi questo tipo di stupefacente è destinato agli adolescenti e di conseguenza è pericolosissimo per il loro sistema celebrale ancora in fieri. Anche quest’ultimo è un aspetto da non sottovalutare. La Scuola Superiore della Magistratura, distretto di Campobasso, in associazione con l’Osservatorio Antimafia del Molise e con l’Università degli studi del Molise in occasione del Report “Mafie e droga in Molise”, richiamarono due anni fa l’attenzione dell’opinione pubblica sui dati del consumo di sostanze stupefacenti in una prospettiva regionale. Da allora la “questione droga” non sembra aver più trovato nel dibattito politico momenti di riflessione sulle azioni necessarie per il contenimento della diffusione di sostanze stupefacenti. L’offerta e la domanda di sostanze stupefacenti, come gli eccitanti, l’eroina e altri oppiacei continuano ad aumentare, con conseguenze significative sulla salute pubblica (Dati Relazione al Parlamento 2020-2021). Il mercato di droghe illecite in Molise ha un volume d’affari che comincia a destare seria preoccupazione. La fetta maggiore della torta spetta alla cocaina, diventata una fonte di reddito fondamentale per la mafia e le altre forme di criminalità organizzata; seguono l’eroina, i cannabinoidi, le anfetamine e l’ecstasy. Secondo il rapporto circa l’10% degli adulti in Molise fa consumo quotidiano di cocaina.

L’eroina che si può fumare, inalare o iniettare si riaffaccia prepotentemente al secondo posto. Anche se l’eroina non è la droga più diffusa, ed è apparentemente scomparsa dai sistemi di allarme sociale, ritrova in Molise, grazie ad una offerta maggiore e ai costi contenuti, un nutrito numero di giovani e meno giovani che ne fanno uso. In Molise purtroppo sono disponibili informazioni molto scarse sul consumo delle nuove sostanze psicoattive, nonostante tutto, le operazioni di polizia e la magistratura permettono di fare luce sulla disponibilità relativa che le caratterizza. Il datò più preoccupante del Report fu all’epoca la strategia della mafia e di altre organizzazioni criminali capaci di promuovere una domanda di consumo sempre più ampia, sofisticata ed articolata difficile da individuare e quindi da prevenire e reprimere. Il lavoro da fare è tanto, per cui occorre davvero che ognuno faccia la sua parte con il massimo sforzo possibile.

*Presidente dell’Osservatorio Antimafia del Molise

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