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venerdì, Aprile 26, 2024

Elezioni, il commento di Sollazzo: “Popolo arrabbiato, assetto politico disastrato”

AttualitàElezioni, il commento di Sollazzo: "Popolo arrabbiato, assetto politico disastrato"

Riceviamo e pubblichiamo la nota del socialista Angelo Sollazzo, con un suo commento sulle recenti elezioni

“Tutto avvenuto secondo quanto previsto. l’Italia vira a destra, avremo un Governo Meloni, Berlusconi resuscita, Calenda fallisce, Letta in coma.

Interessano poco le cose in casa d’altri, ma quanto avvenuto a sinistra merita uno scossone vero e non solo di facciata.

Mai avevamo toccato il fondo come in questa tornata elettorale. Posizioni altalenanti, argomenti incomprensibili e, più di tutto, una dirigenza inadeguata.

A distanza di trent’anni ancora si ha paura di pronunciare la parola socialista. Il PD dalla nascita è stato sempre un coacervo di interessi non proprio legati al mondo del lavoro.

Senza ideali, senza valori e senza una precisa identità politica non si pò avere vita lunga. Ora probabilmente si cambierà di nuovo il segretario, la varie correnti interne, solo di potere, si azzufferanno per spartirsi le spoglie di quello che doveva essere l’erede del più grande partito comunista d’occidente e della democrazia cristiana. Un matrimonio d’interesse fallito, una collocazione politica sbagliata, una dirigenza incapace e presuntuosa. Correnti e solo correnti senza alcuna solidarietà interna. Come poteva rappresentare il mondo del lavoro un partito fatto di altezzosi pseudo-intellettuali, con la puzza sotto il naso, con le ville a Capalbio, e con solidi contatti con il mondo della finanza speculativa? Giornalisti da salotto che pretendono di dare la linea, discussioni da bar che sui social vengono trasformate in argomentazioni da politologi, personaggi che non hanno neanche i voti e consensi del pianerottolo di casa che si ritengono grandi leader, insomma il vuoto assoluto.

Se si vuole ripartire da zero, allora aboliamo la sciocca impostazione del centro-sinistra. Occorre prima ricreare la sinistra e di seguito, se del caso, allearsi con le forze di centro. A sinistra c’è il deserto, uno spazio politico enorme, una domanda di politica forte e vivace, cui il PD attuale non è in grado di dare risposte.

Molti argomenti di un partito di sinistra sono stati cavalcati da altri, a cominciare dalla destra e dai 5Stelle. Bisogna riappropriassi del proprio ruolo di partito dei lavoratori, degli alti ideali del socialismo e finirla con il nuovissimo ed uno pseudo rinnovamento culturale che hanno portato un risultato deleterio e frustrante.

Le culture politiche di sempre, da non considerare i ferrivecchi del novecento, sono sempre le stesse : liberale, conservatrice, socialista e cattolica. Volerne inventare altre porta male. Evitare nomi fantasiosi dei partiti politici, togliere il nome del leader dal simbolo elettorale, riaprire le scuole di formazione, insomma ritornare alla politica. Nessuno più si permetta di dire che erano altri tempi, le cose sono certamente cambiate ma in peggio. Aver rigettato le ideologie è stato un errore madornale, la politica non si fa con le innovazioni tecnologiche ma con il ragionamento, con la capacità di risolvere e prevedere i problemi, senza pensare ad un postificio dove sistemare le questioni personali.

Il PD ha paura di trasformarsi in partito socialista, non ne ha la voglia, l’interesse e la visione globale. Ma poi chiede aiuto ai socialisti tedeschi, a quelli spagnoli, portoghesi ed altri ancora. Craxi chiese ad Occhetto, dopo la fine del comunismo del 1989, di creare un solo grande partito socialista. Si ebbe paura della figura di Craxi che pure era disponibile a fare un passo indietro. Allora nacque il pastrocchio del PDS, fallito allora, fallito oggi. Non si ha nulla contro la componente cattolica del PD, ma oggi nel partito dettano le regole gli ex-democristiani, le scelte sono fatte in virtù delle volontà di evitare temi di vera sinistra.

Il chiarimento di fondo dovrà. prima o po essere fatto. La sinistra è una cosa, il centro rappresenta altro.

In una durissima campagna elettorale, con una guerra ed una pandemia in corso, la proposta politica non era quella di seguire le problematiche del mondo del lavoro, l’inflazione, il caro-bollette, la disoccupazione, il salario minimo, ma in priorità assoluta il tema dei diritti civili, pur importanti e necessari, ma non urgenti in una situazione di dramma per i lavoratori. Gli operai e contadini, il ceto medio hanno allora rivolto l’attenzione ed il consenso altrove.

Rilevante è stato il nodo confuso delle alleanze. Accordo con Fratoianni e Bonelli, ma qualche giorno prima del voto si dichiara che non saranno della partita per l’eventuale governo. Si rompe con i 5Stelle, ma si considera, sempre prima del voto, una possibilità di accordo dopo le elezioni. Tavazzi era un dilettante rispetto ai nostri. Insomma un vero impazzimento da voltagabbana.

I5Stelle sono sempre quelli che hanno fatto un Governo con la destra di Salvini e poi con la sinistra, sono quelli del Parlamento da aprire come, una scatoletta di tonno, sono quelli del Parlamento da costituire non con le elezioni ma con un sorteggio, quelli che volevano impedire agli anziani di votare perché non lucidi, sono quelli dei gilet gialli francesi ed amici prima dei russi e poi dei cinesi. Infine sono quelli che dopo aver governato il Paese per quattro anni si dichiarano vergini.

Ma la cosa più grave è stata la patente di nuova verginità data a costoro proprio dal PD, tanto da definire Conte espressione principale dei progressisti e portarlo a sinistra, dopo che, per anni, con le vergognose teorie anticasta, mostravano il loro vero volto reazionario.

I voti persi dal PD sono andati proprio a loro, il reddito di cittadinanza, in barba alle teorie del voto di scambio, ha riportato ai grillini milioni di voti al Sud. Non era difficile spiegare che il sussidio non era da abolire, ma da confermare per i veri indigenti, gli invalidi, le famiglie numerose e da togliere ai fannulloni che rifiutavano la prima offerta di lavoro. Invece si è lasciato ai 5Stelle la titolarità di una misura che esiste in tutto il mondo e che era propria di un partito di sinistra.

In Italia vi sono milioni di poveri, milioni di lavoratori non tutelati, aree del mezzogiorno che ripropongono la questione meridionale, la sanità pubblica e la scuola pubblica disastrate da politiche privatistiche spesso appoggiate dal PD, un sistema fiscale iniquo che non consente nessuna ridistribuzione della ricchezza, una giustizia lenta ed ingiusta, il Vaticano che non paga le tasse, le spese militari eccessive che tolgono risorse all sviluppo, una legge elettorale assurda ed incostituzionale.

La cosiddetta sinistra del PD guarda altrove.

Eè arrivato il momento di ricostituire un vero e grande partito socialista, autonomo, senza andare sempre a rimorchio di altri, con ideali di vera sinistra, con impegno politico verso il mondo del lavoro ed i meno abbienti, che non baratta la propria identità ed i propri valori per uno strapuntino nel vagone del potere .

Dopo il fallimento del comunismo, non ci sono scorciatoie.

La sinistra o è socialista o non è”.

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