Un video potrebbe aggiungere un altro tassello all’omicidio di Romina De Cesare. Spuntano nuovi dettagli sulla morte della giovane donna di Cerro al Volturno uccisa dall’ex fidanzato a Frosinone.
Dalle prime indiscrezioni trapelate, la perizia sulle telefonate tra Romina e Pietro e sul materiale informatico sequestrato ha aperto nuovi scenari. Le ultime chiamate tra i due ex rivelano una conflittualità che si è inasprita sempre più da quando Romina aveva deciso di voltare pagina e di iniziare una nuova storia, proprio con l’uomo che, non sentendola da diverse ore, quel giorno ha dato l’allarme. Minacce, intimidazioni e paura: sarebbero in quelle telefonate tutti gli elementi che offrono nuovi elementi importanti per le indagini.
E poi c’è un video che Pietro, il giorno prima di accoltellare Romina, avrebbe registrato mentre lei dormiva. Sul contenuto c’è il massimo riservo ma non si tratta di immagini piacevoli. A cosa sarebbe servito allora quel video? Voleva forse ricattarla? E perché girarlo prima di ucciderla? Sono interrogativi, quelli a cui risponderanno gli inquirenti, che mettono in gioco ulteriori ipotesi.
Dalla perizia biologica effettuata sul corpo della vittima emerge ancora un’altra verità: Romina sarebbe stata aggredita alle spalle, poi spinta a terra e infine accoltellata, prima all’addome, poi alle braccia e infine al cuore. Non ci sarebbero tracce dello strangolamento, come inizialmente di ipotizzava, ma solo i segni di una presa avvenuta da dietro, quando lei non se l’aspettava. In quella casa, dove Romina e Pietro avevano convissuto, dove – stando a quanto riportato dai testimoni – i due hanno litigato per l’ultima volta. Le porte chiuse con violenza. I passi veloci sulle scale. E poi la lenta agonia di Romina. Voleva tornare a Cerro, desiderava riabbracciare il suo papà, voleva andare avanti. Ma Pietro non glielo ha permesso.