Ogni volta, alla fine del turno, mi raccontava di quanto l’emergenza facesse paura, di quanto timore ci fosse dietro una chiamata, timore dell’ignoto, timore di non conoscere ciò a cui si andava incontro, ma ne è sempre stata fiera, entusiasta e orgogliosa.
Con queste parole Gabriele Scarduzio ricorda sua moglie, la dottoressa Mimma Liberatore, scomparsa nel 2018 a causa di un male incurabile.
Ogni anno, in collaborazione con l’Ordine dei Medici di Isernia, la sua famiglia organizza un memorial scientifico per ricordarla e per fare nuova luce sulle malattie oncologiche. Stavolta il convegno è stato dedicato al tumore del pancreas, del fegato e delle vie biliari.
“Mia moglie aveva un dono: l’umanità, quella che distingue un medico tra tanti professionisti – ha detto il marito di Mimma Liberatore, Gabriele Scarduzio -. Mi raccontava sempre che, in ambulanza, dopo aver fatto quattro chiacchiere con i pazienti, loro le dicevano di sentirsi già meglio. È questo il senso di questo memorial, giunto alla seconda edizione: far emergere quanto sia importante il rapporto tra medico e paziente”.
E poi c’è l’altro obiettivo principale del convegno, quello di sensibilizzare alla prevenzione: “Bisogna capire l’importanza di un corretto stile di vita – ha ribadito Fernando Crudele, presidente dell’Ordine dei Medici di Isernia -. Oggi abbiamo imparato che il fumo non incide solo sul sistema respiratorio. È fondamentale fare autoprevenzione cercando di mangiare bene ed evitare fumo, alcol e droghe, ma è importantissimo anche affidarsi al medico di famiglia per intervenire in tempo sui primi allarmi delle patologie”.