La caduta del Governo Draghi e la decisione del Copo dello Stato di sciogliere le camere e di indire le elezioni politiche per il prossimo 25 settembre, ha sparigliato le carte in Molise dove la prospettiva di un election day a primavera in concomitanza con le regionali, ha consentito sino ad oggi ai pezzi da novanta dei partiti di giocare a carte coperte, bluffare e sostanzialmente nascondersi dietro le frasche del “c’è tempo e poi si vedrà”. Tutto saltato per aria e la corsa alle candidature si è già aperta facendo i conti col pallottoliere. Dopo la riforma costituzionale che ha abbassato da 945 a 600 la rappresentanza parlamentare generale, il Molise ha perso un seggio e sono quindi quattro le caselle che andranno riempite: due al Senato e due alla Camera. In entrambi i rami del parlamento, un seggio verrà assegnato col sistema maggioritario e l’altro col proporzionale. Alle politiche 2018 il Molise elesse 5 parlamentari: quattro per il M5S: Antonio Federico e Rosa Alba Testamento alla Camera, Luigi Di Marzio e Fabrizio Ortis al Senato; il quinto parlamentare, col meccanismo dei resti nazionali, venne assegnato a Liberi e Uguali portando alla Camera dei Deputati Giuseppina Occhionero poi passata a Italia Viva di Renzi. Nel conto non entra deputata Annaelsa Tartaglione, eletta in Puglia. Dei pentastellati, già scomparsi per tre quarti strada facendo, verosimilmente non resterà nessuno. A mettere la pietra tombale sul movimento in Molise è stato lo stop del segretario nazionale del PD, Enrico Letta, all’alleanza col M5S. Saltano i collegi maggioritari e la coalizione e da soli i 5 stelle non andranno da nessuna parte. Men che meno al proporzionale.
Per tutti gli altri invece la partita è aperta, specie per il centrodestra che potrebbe, vista l’alleanza tra i partiti che lo compongono, assicurarsi tre collegi su quattro: senato maggioritario e proporzionale (per il meccanismo di voto per Palazzo Madama)e Camera maggioritario. Balla il posto al proporzionale, dove è il singolo partito a prevalere e non la coalizione. E qui la previsione va in direzione PD, unico partito realmente strutturato in Molise.
La variabile politiche abbassa la febbre per le regionali, dove nessuno tra centrodestra e centrosinistra al momento ha carte per vincere e che porta i maggiorenti dei partiti a sgomitare per un posto a Roma.