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giovedì, Marzo 28, 2024

Servizio idrico integrato: sulla manutenzioni alle reti è polemica tra Grim e Comuni

AperturaServizio idrico integrato: sulla manutenzioni alle reti è polemica tra Grim e Comuni

Il Molise, non senza obiezioni da parte di alcuni Comuni, viaggia verso l’attuazione del servizio idrico integrato

Dell’erogazione dell’acqua, dei guasti alla rete, della depurazione e anche della “bollettazione” presto non si occuperanno più i Comuni ma una società a totale capitale pubblico Grim, Gestione risorse idriche Molise. Costituita per il 90% dalle amministrazioni che aderiscono all’Egam e per il 10% da Molise Acque.

Nominato un Cda provvisorio, fino al 30 giugno 2023, con a capo il commercialista Massimo Saluppo.

L’atto costitutivo della Grim è stato già sottoscritto dalla maggior parte dei Comuni molisani. Si sta lavorando ad una convenzione che regolerà i rapporti della fase transitoria.

Ed i problemi non mancano. Uno su tutti. Quello delle spese di manutenzione, ordinaria e straordinaria, delle reti idriche, che i Comuni devono affrontare – nel periodo transitorio – fino al passaggio operativo della gestione a Grim.

La bozza di convenzione tra Amministrazioni e nuova società a totale capitale pubblico (art. 41) prevede che i Comuni non possono effettuare spese di manutenzione ordinaria o straordinaria senza la preventiva autorizzazione del gestore. Di Grim appunto. Ne consegue che i Comuni che intendano effettuare interventi dovranno farne richiesta motivata, dettagliata al gestore, che provvederà ad autorizzarle. Ma non automaticamente. Le spese, infatti, rimarranno in capo ai Comuni e solo se il gestore accetterà la documentazione giustificativa (attestazione di regolare esecuzione dell’intervento, regolare pagamento della prestazione e congruità) la relativa spesa verrà rimborsata.

E qui sorgono i problemi. Se l’intervento di manutenzione sulla rete idrica viene effettuato dal Comune perché urgente e poi non riconosciuto a rimborso, la spesa rimane, inevitabilmente a carico dell’Ente. Come debito secco da coprire con risorse proprie, in quanto sulla gestione del servizio idrico integrato sono comprese solo le spese autorizzate.

Per i Comuni, dunque, la gestione della fase transitoria, che non si prevede breve, rischia di creare forti ripercussioni sul piano economico. Perché gli interventi devono essere formalmente comunicati ed assentiti da Grim e giudicati (non è precisato esattamente come) anche congrui dalla stessa società.

Molti Sindaci, che già non vogliono cedere le proprie reti idriche a scatola chiusa, sono sul piede di guerra. Per i problemi che la nuova gestione determinerà in termini di maggiori spese che ricadono, come sempre, sui cittadini.

p.s.

 

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