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sabato, Luglio 5, 2025

Truffe allo Stato, Guardia di Finanza sequestra depositi per 54 milioni

AperturaTruffe allo Stato, Guardia di Finanza sequestra depositi per 54 milioni

Illecito impiego di risorse pubbliche che l’Unione Europea aveva assegnato all’Italia nell’ambito del programma Next Generation. Il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Campobasso, diretto dalla Procura del capoluogo, ha eseguito un’ordinanza di sequestro preventivo di numerosi cassetti finanziari con circa 54milioni di crediti di imposta. Provvedimento adottato dal Tribunale dopo che la procura aveva impugnato il provvedimento del Gip che aveva rigettato la richiesta di sequestro. Da quello che emerge dalle indagini sono coinvolte due imprese edili con sede in Molise. I legali rappresentanti sono indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica ed emissione di fatture per operazioni inesistenti. Una trentina gli indagati, soprattutto pugliesi e campani.
Le indagini della Finanza, coordinate dalla Procura di Campobasso, si erano concentrate sul conseguimento indebito di crediti d’imposta per lavori di ristrutturazione ed efficientamento energetico riferiti al Decreto Rilancio.
In particolare si è riuscito a scoprire un articolato meccanismo di frode per avere crediti di imposta fittizi. Il tutto attraverso emissione di false fatturazioni per lavori edili mai eseguiti, coinvolgendo persone, alcune anche ignare, in tutta Italia come presunti committenti. Ancora, erano state create false identità digitali e compilazioni artificiose sul portale dell’amministrazione finanziaria per sconti in fattura a società che non avevano mai eseguito lavori ed è stato accertato anche un indebito accesso ai relativi cassetti fiscali per gestire il portale cessione crediti per operazioni inesistenti e l’acquisizione di crediti d’imposta fittizi e l’esecuzione di molte operazioni di cessioni a terzi.
Insomma nella filiera smantellata coinvolti soggetti con capacità finanziarie incompatibili con le grandi somme movimentate e figure professionali con ampie conoscenze tecnico-giudridiche. “Il tutto – si legge nella nota del Procuratore capo di Campobasso d’angelo – in un contesto di potenziale interesse per la malavita campana e foggiana. Una misura cautelare emessa – è stato spiegato – per evitare che circolassero, nell’economia legale, crediti di imposta fittizi che sarebbero anche potuti essere ceduti a ignari intermediari finanziari”.
In questo contesto, è stata anche eseguito il sequestro preventivo di 425mila euro, anche per equivalente, a carico di una persona che nel frattempo era riuscita a conseguire liquidità da parte di crediti di imposta costituiti in modo illecito.

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