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martedì, Marzo 19, 2024

Acqua del lago di Occhito alla Puglia, l’altolà dei Cinque Stelle

AperturaAcqua del lago di Occhito alla Puglia, l'altolà dei Cinque Stelle

Quanta acqua del lago di Occhito andrà in Puglia. Il Molise si è attivato per ricevere i ristori che saranno realizzati con infrastrutture, promesse in cambio dell’acqua che dall’invaso sarà dirottata verso il Tavoliere.
Se lo chiede il gruppo 5 stelle, in consiglio regionale, che ha annunciato la presenza dei propri rappresentanti all’incontro fissato tra le due Regioni proprio per discutere questi dettagli
Fino ad oggi – ha spiegato Patrizia Manzo – ci hanno parlato di questa operazione come di un’idea. In realtà – ha aggiunto la consigliera – la Puglia viaggia veloce, mentre in Molise vorremmo saperne di più: qual è la quantità di acqua disponibile, quanta ne dovremmo cedere, oggi quella stessa acqua potrebbe salvare decine di agricoltori che . ha concluso Manzo – in quella stessa zona vedono morire i propri raccolti.
L’opera dovrebbe consentire l’approvvigionamento idrico alla provincia di Foggia e quindi permettere l’utilizzo delle acque dell’invaso di Occhito solo per usi irrigui.
Ciò, tuttavia, rischia di lasciare a secco gli agricoltori molisani già alle prese con una carenza che, per Coldiretti, sulla fascia costiera produce danni alle colture cerealicole quantificabili fra il 20 e il 30 per cento, in provincia di Isernia oltre il 40. Inoltre nulla è stato fatto per far rispettare gli accordi sottoscritti nel 1978 e ratificati nel 1989 tra le Regioni Molise e Puglia per la cessione di acqua dall’invaso di Occhito.
Ancora sulla governance dei Consorzi di Bonifica, ha invece puntato l’indice Vittorio Nola: “Da quattro anni – ha ribadito – stiamo sollecitando la Giunta a risolvere i problemi dei due Consorzi di Termoli e Larino, per i quali la Regione ha responsabilità nei controlli amministrativi e fiscali attraverso il Collegio sindacale e il Commissario.
Per il Movimento 5 stelle – ha concluso Nola – questa governance deve essere rispettata, separando la gestione e il risanamento dei due Enti dalle decisioni che riguardano la tutela delle acque in Molise che deve rimanere competenza del Consiglio regionale.

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