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giovedì, Aprile 25, 2024

Calcio a 5, la riforma Bergamini riduce il numero degli stranieri. Società al lavoro per modificare le rose per la prossima stagione

SportCalcio a 5, la riforma Bergamini riduce il numero degli stranieri. Società al lavoro per modificare le rose per la prossima stagione

La società cussina dopo aver analizzato al dettaglio la stagione da poco conclusa, è già proiettata all’anno prossimo. Una nuova avventura che si preannuncia più complicata rispetto al passato perché la riforma operata nel calcio a 5 da parte del presidente della Divisione, Bergamini, non lascia dormire nel migliore dei modi Sanginario. Dalla prossima stagione, seguendo le parole del numero 1 del calcio a 5 italiano, virgolettato: “per stravolgere un sistema ostaggio di giocatori formati all’estero che hanno soffocato la crescita dei giovani cresciuti sportivamente in Italia, incidendo significativamente, e spesso in modo insostenibile, sui costi delle società”, nelle gare ufficiali del Campionato e della Coppa Italia, le Società di Serie A2 hanno l’obbligo di inserire nella distinta gara almeno 9 calciatori formati, di cui almeno due nati dal 01/01/2004.

Bergamini

Questo vuol dire che si riduce a sole tre unità, il numero di calciatori stranieri o naturalizzati nelle rose delle società, un vero cambio di rotta che crea sicuramente difficoltà importanti. Una decisione che introduce, inoltre, una premialità per chi impiegherà più giovani, che si concretizzerà nella copertura da parte della Divisione del pagamento dell’iscrizione al campionato. Una svolta storica che porta dietro una serie infinita di polemiche, la riforma era attesa per la stagione 2023/2024, la Divisione ha anticipato i tempi ed ora il percorso non è sicuramente semplice per tutte le società, Cus Molise incluso. Prendiamo ad esempio la rosa attuale dei cussini: Barrichello, Lucas, Vinicus, Debetio, Moraes, cinque giocatori stranieri, che hanno offerto un contributo decisivo alla causa. Ebbene secondo le nuove direttive potranno essere solo tre i giocatori non italiani all’interno di una distinta di gara ufficiale. Una vera manna per i tanti ragazzi stranieri, che da anni disputano i tornei nazionali. Il cerchio si stringe e le società dovranno effettuare delle scelte, sicuramente anche dolorose.

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