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sabato, Aprile 20, 2024

Malattie oncologiche, aumenta il contributo per acquisto delle parrucche. Ma non mancano i problemi

AperturaMalattie oncologiche, aumenta il contributo per acquisto delle parrucche. Ma non mancano i problemi

Le malattie oncologiche lasciano ferite nel corpo e nell’anima di chi ne viene colpito. Patologie che, soprattutto per una donna, rappresentano un colpo durissimo anche all’aspetto fisico, alla sua femminilità perché molto spesso, a causa delle cure chemioterapiche, necessarie per combattere la malattia, si verifica la perdita dei capelli. Una sofferenza doppia, dunque che tuttavia può essere alleviata indossando una parrucca. Un problema del quale si è fatta carico la consigliera regionale Aida Romagnuolo che si è battuta e continua a farlo, per sostenere le donne affette da malattie oncologiche e che si è vista accogliere la richiesta di aumentare il contributo per l’acquisto di una parrucca da 250 a 400 euro. Modificato anche il limite Isee, che sale così a 40mila euro. “Purtroppo – ha sottolineato la Romagnuolo – i malati oncologici vivono un dramma e la perdita dei capelli non fa altro che aggravare la loro situazione. Tanti decidono di non utilizzare la parrucca ma tanti altri ne sentono assoluta necessità. Era doveroso supportare chi deve affrontare questa spesa”, ha detto. Purtroppo non tutte le donne possono permettersene una e così, ci segnala una nostra telespettatrice, si tenta di accedere al contributo, di 250 euro, non sempre con successo. Le procedure per ottenerla sono talmente farraginose che alla fine in molte rinunciano. Alla domanda per accedere al contributo è infatti necessario allegare una mole di documenti, tra i quali la situazione immobiliare, quella finanziaria riferita a conti correnti, depositi di titoli, contratti di assicurazioni, autoveicoli di proprietà. Insomma, per ottenere 250 euro è davvero necessario produrre tutta questa molte di incartamenti? E’ l’amara domanda della nostra telespettatrice che, da anni combatte contro la malattia. A malincuore ha dovuto rinunciare al bonus erogato dalla Regione. Sarebbe bastato, dice, allegare alla domanda una relazione dettagliata dell’oncologo di riferimento, rendendo tutto più semplice e restituendo un sorriso a chi lo ha perso da tempo.

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