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giovedì, Marzo 28, 2024

Regione, la maggioranza blinda Toma. Passa il documento di economia e finanza

AperturaRegione, la maggioranza blinda Toma. Passa il documento di economia e finanza

Con dieci voti favorevoli, sette contrari e due astenuti, il Consiglio regionale del Molise ha approvato il Documento di Economia e Finanza 2022. A votare a in favore è stata la maggioranza, ormai strettissima, che si è stretta attorno al Presidente Toma; contrari i consiglieri del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico; ad astenersi, invece, sono stati i consiglieri di Fratelli d’Italia Michele Iorio e Aida Romagnuolo.

E’ questo l’esito della prima maratona di una tre giorni legata all’approvazione del Bilancio di previsione 2022 che proseguirà nelle giornate di giovedì e venerdì prossimi con la discussione sulle disposizioni collegate, sulla legge di stabilità e sul pluriennale 2022 – 2024.

E’ stata come prevedibile una giornata torrida quella passata nell’emiciclo di Palazzo D’Aimmo nel corso della quale maggioranza e opposizione si sono sfidate senza esclusione di colpi. Dalle opposizioni le critiche principali sono state espresse principalmente negli interventi di Fanelli e Greco. La capogruppo del PD ha parlato – testuali parole – di una patacca, definendo il Documento di Economia e Finanza scollegato dalla realtà, con numeri vecchi e senza alcuna considerazione dei fattori Covid e Guerra. Greco ha rincarato la dose, definendo per le stesse ragioni il documento come una allucinazione politica. Dalla maggiornaz invece gli interventi che hanno sostenuto l’atto sono stati quelli di Pallante e Niro che hanno dato conto degli interventi realizzati su vari fronti, soprattutto trasporti e infrastrutture, mentre dal presidente Toma è venuta la replica alle opposizioni. IL documento – ha detto Toma – è in linea con le previsioni governative nazionali e contiene tutti gli elementi necessari alla programmazione: fondi PNRR, Fondi europei e risorse regionali.

Sul fronte della diaspora di maggioranza, Iorio ha criticato il documento ribadendo, soprattutto in materia di sanità, la sua contrarietà alle politiche del governo Toma. Da lui e dalla collega di partito, Romagnuolo, sono infatti venute le due astensioni.

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