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giovedì, Aprile 18, 2024

Agricoltura in ginocchio, Coldiretti scrive ai consiglieri regionali: serve fronte comune per salvare centinaia di aziende

EvidenzaAgricoltura in ginocchio, Coldiretti scrive ai consiglieri regionali: serve fronte comune per salvare centinaia di aziende

Gentile consigliere, si rivolgono così ai 30 rappresentnati che siedono nei banchi di palazzo D’Aimmo i vertici regionali di Coldiretti.
Una lettera aperta per sollecitare, per l’ennesima volta, una attenzione maggiore verso i problemi dell’agricoltura che, a quelli endemici, ha dovuto aggiungere le difficoltà provocate dal Covid e, soprattutto, gli effetti del conflittop in Ucraina con il geometrico aumento dei costi di produzione.
La tenuta del comparto zootecnico, dicono Aniello Ascolese e Giusepe Spinelli, è a rischio anche perché il Molise, come avviene per gran parte del’Italia, per l’alimentazione degli animali importa dall’estero quasi la metà del fabbisogno.
Negli ultimi anni, aggiungono il direttore di Coldiretti e il delegato federale, gli ettari destinati a mais, fondamentale per cibare gli animali, si sono drasticamente ridotti, soprattutto per il minor costo del prodotto estero, oltre che per la devastazione provocata dai cinghiali. Oggi, segnalano, i principali fornitori di grano turco sono Ucraina, Slovenia e Ungheria. Le tensioni internazionali hanno fatto lievitare i prezzi, fino al più 170% dei concimi più 130% del gasolio.
Nel frattempo, a livello locale, non si riesce a trovare un accordo regionale per portare il prezzo del latte riconociuto agli allevatori a livello dei costi di produzione. Il che significa, nella maggior parte dei casi, lavorare in perdita.
Il pericolo evidente è che molte aziende dovranno anticipare i tempo della macellazione, altre serrare le stalle. Bisgona rompere ogni indugio, chiedono ai consiglieri regionali Ascolese e Spinelli per i bandi del Psr a partire dal pacchetto destinato ai giovani per finire alle misure strutturali.
L’agricoltura molisana – è la conclusione – non si salva da sola ma ha bisogno che commercio, artigianato, turismo, ristorazione e agroindustria, siano forti. Ma questi stessi comparti hanno bisogno di una forte Agricoltura, il cui ruolo primario è un fattore accelerante di sviluppo. Per questo al di là dei posizionamenti politici serve un fronte comune per dare risposte e salvare decine, centinaia di azienze.

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