Nel giro di poche ore possono cambiare tante cose: possono scomparire sorrisi, possono cambiare vite, possono ribaltarsi gli equilibri internazionali. Nel giro di poche può scoppiare anche una guerra, come quella appena iniziata in Ucraina a seguito dell’attacco ordinato dal Presidente russo Vladimir Putin.
E, sempre nel giro di poche ore, l’uomo può tornare a confrontarsi in modo diretto con l’incubo che lo perseguita dall’alba dei tempi: la precarietà dell’esistenza. Una precarietà costituita dall’effimero avvicendarsi di eventi che chiamiamo “storie di vita” e che cerchiamo in tutti i modi di ingentilire tramite dolcificanti artificiali che ci facciano distogliere il più possibile l’attenzione dalle asprezze della realtà oggettiva.
Ci nascondiamo in cupole di cristallo pensando che possano proteggerci dal mondo là fuori. E no, non è così. Bastano nuovi impeti nazionalistici per far crollare certezze consolidate. La guerra che la Russia sta combattendo spaventa tutti, ma colpisce in particolar modo le persone di origine ucraina. Persone che soffrono atrocemente per quanto sta avvenendo, come Olga Kushnirenko e suo figlio Sasha, due agnonesi di origine ucraina.
“Ci siamo trasferiti ad Agnone nel 2001. La nostra città natale è Leopoli, nell’ovest dell’Ucraina – hanno raccontato i due a Il Giornale del Molise – Lì vivono molti dei nostri parenti. Nelle ultime ore di guerra ci sono stati bombardamenti in diversi centri, tra cui purtroppo anche Leopoli. Fortunatamente, le zone interessate dagli attacchi sono quasi esclusivamente quelle di importanza militare. La popolazione civile sembra per ora essere stata in maggioranza risparmiata.”
In una situazione del genere, il desiderio di ognuno è quello di sapere che i propri cari siano in sicurezza. Però, al momento, nessuno dei loro parenti ha cercato di fuggire. “Vista la gravità degli eventi, il quadro rimane sotto il controllo militare“.
“Noi vediamo la situazione per quello che è – hanno spiegato Olga e Sasha – Vediamo un individuo con illimitato potere politico e decisionale, guidato unicamente dal proprio ego. Vediamo un individuo pronto a sacrificare le vite dei suoi ‘fratelli e sorelle ucraini’ per cercare di creare un nuovo regime zarista e ‘far diventare la Russia grande di nuovo’. Ogni cittadino russo dotato di un minimo di buon senso non vuole la guerra. Praticamente quasi ogni russo ha un parente, un amico o un conoscente in Ucraina, nazione reputata da sempre come fraterna. Putin è immerso nelle paranoie da ex funzionario del KGB annebbiato dal potere e rischia di scatenare un nuovo conflitto su scala globale“.
Olga dorme poco negli ultimi giorni, Sasha è veramente preoccupato. E nelle loro parole un monito per l’imminente futuro: “L’umanità non sopporterebbe un’altra guerra mondiale, quella successiva la farebbero con pietre e bastoni. Pace“.