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mercoledì, Aprile 24, 2024

Costituzione dell’EGAM, i dubbi e le perplessità dell’ex sindaco di Trivento Tullio Farina: il tempo presenta sempre il conto

AttualitàCostituzione dell’EGAM, i dubbi e le perplessità dell’ex sindaco di Trivento Tullio Farina: il tempo presenta sempre il conto

Costituzione dell’EGAM, i dubbi e le perplessità dell’ex sindaco di Trivento Tullio Farina: il tempo presenta sempre il conto. “Che il tempo fosse galantuomo – scrive Farina in una nota – perché alla fine di ogni giostra o tresca, che dir si voglia, fa emergere puntualmente la verità, trova la sua conferma nella sentenza del TAR Molise del gennaio scorso che annulla la costituzione dell’EGAM, ente che avrebbe dovuto gestire il servizio idrico integrato, per incompetenza dell’organo adottante. Ieri sera occasionalmente in un bar di Trivento ho incontrato Angelo Minni, un mio ex alunno e attualmente sindaco di Roccavivara il quale mi ha detto che si trovava a Trivento perché aveva partecipato ad una riunione dei sindaci, obbligati ad aderire all’EGAM e francamente la notizia mi ha lasciato un po’ perplesso anche alla luce della citata sentenza. Su questa delicata problematica ricordo che come capo gruppo di “Trivento che vorrei”, insieme agli altri consiglieri di opposizione nella passata consiliatura, feci presente per ben due volte la inopportunità di aderire subito al nuovo Ente, che si prefigurava come altro carrozzone di spesa, che avrebbe gravato sulle tasche dei cittadini. Infatti, con le delibere consiliari n 36 del 12 agosto 2015 e n. 31 del 30 maggio 2017 il gruppo politico “Trivento che vorrei” espose diverse osservazioni, che sconsigliavano di aderire all’EGAM, in attesa di sviscerare meglio la proposta della giunta regionale e di conseguenza per ben due volte espresse il suo voto sfavorevole.  Tra le tante osservazioni orali nella delibera consiliare n 36 del 2015 si faceva anche notare la definizione degli ambiti territoriali fatti in modo irrazionale in quanto paesi limitrofi erano stati mesi in ambiti diversi, mentre nella delibera 31 del 2017 non si prevedeva nessun impegno di spesa neanche ipotetico di partecipazione al nuovo Ente, neanche il parere di regolarità contabile. I rilievi soprattutto erano incentrati sul come avrebbe funzionato l’Ente e sugli impegni di spesa di ogni Comune che non erano precisati anche alla luce di quanto era accaduto nel consorzio industriale Boiano – Campobasso. Invito tutti i cittadini di Trivento di andare a leggere le delibere sopra citate sul sito del Comune di Trivento, per avere una comprensione esaustiva e soprattutto veritiera della problematica.  Non ho nessun timore se le delibere sono oggetto di attenzione e lettura da parte dei cittadini. Non ci fu niente da fare, il sindaco ci rispose che aveva partecipato a tutte le riunioni e si era convinto che la proposta era buona. Naturalmente da parte di nessun altro componente la maggioranza ci fu un intervento, atteso il fatto che quella era una maggioranza mono voce, ossia il sindaco parlava per tutti. Oggi si ripropone lo stesso problema perché la Regione Molise è tornata alla carica ed io al nuovo sindaco di Trivento ripropongo gli stessi dubbi di ieri con la speranza “che le sue orecchie e i suoi alti pensieri cedano un poco si che tra lor le mie parole trovino loco”. Prima di avventurarsi in una crociata alla stregua di Brancaleone sarebbe opportuno porsi alcune semplici ed elementari domande, quali: Da chi sarà nominato il Presidente con il comitato direttivo del nuovo organo? Le loro indennità di carica da chi verranno stabilite? Graveranno sul bilancio regionale o su quello dei Comuni partecipanti come già avvenuto per i Consorzi industriali? I nuovi costi del servizio determineranno un aumento delle tariffe idriche e in quale misura, tenendo presente che quelle di Trivento sono già alte perché le stesse del dissesto finanziario? La nuova gestione del servizio idrico potrà essere efficiente e tempestiva atteso il fatto che Trivento ha una connotazione urbanistica differente rispetto a quella degli altri Comuni perché ha più della metà della popolazione residente nelle varie contrade, alcune delle quali distanti diversi chilometri dal centro urbano e, pertanto, la sua rete idrica è vastissima? Questa peculiarità del territorio è stata fatta presente al soggetto preponente? La “querelle” – chiude la nota – se l’acqua sia un bene pubblico o privato la lascio a persone più autorevoli di me. Sono questi dubbi legittimi per evitare che poi ci si trovi di fronte ad un altro pasticcio, nonché debiti da pagare. Consorzio industriale docet. Come si suol dire: chi è stato morso dalla vipera, ha paura anche della lucertola”. Tullio Farina ex sindaco di Trivento

 

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