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venerdì, Aprile 26, 2024

Inquinamento ambientale, “Venafro in AZIONE” incalza ed accusa il Sindaco Ricci: “Non accettiamo più lo scarica barile”.

AttualitàInquinamento ambientale, "Venafro in AZIONE" incalza ed accusa il Sindaco Ricci: "Non accettiamo più lo scarica barile".

Diretto, deciso, circostanziato e propositivo, con un appello a intraprendere, finalmente, la strada della concretezza.

E’ il “post” ( il contributo è a firma di Greta Giannini, responsabile dell’area tematica pari opportunità e tutela dei diritti civili del partito “Azione”) pubblicato sulla pagina facebook di “Venafro in Azione”.

Un duro, ma costruttivo nei contenuti, j’accuse nei confronti del Sindaco di Venafro, Alfredo Ricci.

Questo il “post” integrale dal titolo significativo: L’AMBIENTE IN CUI VIVO È CASA MIA. NON ACCETTIAMO PIÙ LO SCARICA BARILE! È TEMPO DI CONCRETEZZA.

<Avete presente quando la docente vi fissava per chiamarvi alla cattedra e voi, puntualmente, utilizzavate l’espediente di fingere indifferenza, come che non si rivolgesse a voi, ma al vostro compagno di classe seduto giusto dietro di voi.
Ecco qualcuno afferma che “la politica non ha fatto fino in fondo il suo dovere”, non già per assumersi le evidenti responsabilità su di sé gravanti nella qualità di Sindaco, ma, all’opposto, per allontanarle, come se il Sindaco non fosse lui stesso la prima –perché più vicina alla comunità locale, nell’ottica della sussidiarietà- figura politica alla quale il singolo può rivolgere istanze collettive e individuali, quindi richiedere tutela di interessi diffusi, compreso l’ambiente in cui vive.
Ebbene, il Sindaco è capo dell’Amministrazione comunale ed Ufficiale di Governo, quindi, organo periferico dell’amministrazione statale e rappresentante del Governo in sede locale; precisazione questa che si impone alla luce delle dichiarazioni di un Primo Cittadino che, in relazione all’inquinamento sistematicamente registrato nel suo Comune, parla di “questione nazionale”, che deve coinvolgere il Ministro in persona, con ciò stesso deprivando di ogni significazione la sua figura – ovviamente al momento giusto, ossia quando si tratta di allocare responsabilità per doveri attinenti alla funzione rimasti inadempiuti!-.
Proprio nelle funzioni di competenza statale il Sindaco è tenuto a tutelare l’incolumità pubblica e quindi l’integrità fisica della popolazione del comune che amministra.
Quindi, non è che possa, egli piuttosto DEVE interessarsi della qualità dell’aria del suo comune, perché la circolazione di sostanze nocive, oltre che INQUINARE L’AMBIENTE, evidentemente incide negativamente sulla SALUTE DEI SUOI CITTADINI.
Eppure un certo Primo Cittadino non perde occasione per – tentare goffamente di – allontanare da sé il centro di responsabilità in ordine al purtroppo storico ed irrisolto problema dell’inquinamento atmosferico che si regista nel comune di Venafro.
E allora invoca la sua incompetenza territoriale sul presupposto che le cause dell’inquinamento siano già ben individuate e che insistano su un diverso territorio comunale.
Allora siamo qui ad invitarlo a fornirci i dati oggettivi che danno riscontro alle sue asserzioni.
Del resto, pena un’evidente ed imbarazzante contraddizione in cui cadrebbe, se è sicuro che i fattori causali siano allocati in altri comuni, che senso ha attendere gli esiti degli studi, epidemiologico e di caratterizzazione dell’aria?
Tanto vale agire immediatamente: mettere su carta le sue convinzioni e denunciare per disastro, inquinamento ambientale et similia chi ritiene responsabile, perché ad inquinarsi è l’ambiente del SUO COMUNE, ad ammalarsi è la gente del SUO COMUNE.
Non solo. Se ha già raggiunto delle convinzioni in ordine all’eziologia dell’inquinamento ambientale che si registra nel suo Comune, perché allora questo stesso Sindaco ebbe ad adottare ordinanze di limitazione del traffico veicolare?
Anche questa appare a noi “tigri della tastiera” un’altra evidente contraddizione, che si spiega nella logica del risibile ennesimo tentativo di “gettare fumo negli occhi” –già che siamo in tema- ai poveri Venafrani in attesa di tangibili risposte!
E poi, anche ammesso che sia come questi presuppone, ossia che i fattori causali della pessima qualità dell’aria del comune di Venafro sono ubicati in altro territorio comunale, ma siamo davvero sicuri che egli nulla avrebbe potuto o potrebbe nella diversa – e più ampia sul piano della competenza territoriale- funzione di presidente della PROVINCIA, che cumula insieme a quella di Sindaco?!!
Suvvia, basta comparare l’attivismo di Provincie virtuose per capire che così non è.
Quelle virtuose istituiscono tavoli tecnici di raccordo tra i vari livelli di governo del territorio per la gestione congiunta e coordinata dei fenomeni di inquinamento ambientale.
Allora viene da chiedersi: perché altrettanto non è stato fatto dall’Amministrazione comunale e provinciale di zona –concentrate in un’unica persona!!!-, in cooperazione con la Regione Molise, sulla quale ora viene scaricata tutta la responsabilità?
LO SCARICA BARILE È INACCETTABILE!
Tutto questo è impietoso, irriguardoso verso chi questo inquinamento ambientale lo ha sofferto e lo sta soffrendo sulla pelle, per perdite personali, per malattie da affrontare.
Sono CORRESPONSABILI tutti coloro che ai vertici delle Amministrazioni e degli organi politici ai vari livelli di governo del territorio (sindaco compreso) avrebbero potuto fare e niente hanno fatto per la qualità dell’aria a Venafro.
Ebbene le mancanze si colgono anche considerando che neppure ci si è preoccupati di compulsare la Regione Molise rispetto agli impegni assunti con il Progetto Esecutivo di potenziamento del monitoraggio della qualità dell’aria, che ha visto il coinvolgimento –sapete di chi?????- anche del Sindaco di Venafro (!!!!), in una riunione tecnica tenutosi lo scorso 30 gennaio 2020.
Nessuno, Sindaco compreso, direttamente coinvolto, si è preoccupato che le somme stanziate dalla Regione Molise, a finanziamento del progetto di caratterizzazione dell’aria mediante approvvigionamento di mezzi a ciò strumentali, fosse attuato.
E considerate che, in base al cronoprogramma previsto, siamo già in ritardo, perché il termine finale era fissato allo scorso Dicembre 2020!!!!
Appare manifesto l’inadempimento di Regione Molise, Arpa e, più in generale, di tutti quanti, nella qualità di soggetti coinvolti (Sindaco compreso), avrebbero dovuto operare affinché il progetto esecutivo giungesse a compimento.
E oggi ci si preoccupa di fare comunicati stampa a mo’ di “risciacquatura di panni in Arno” di manzoniana memoria!!!
Da ultimo il Sindaco si è limitato a fornirci uno scadenzario, che, tra l’altro, avremmo potuto recuperare noi stessi con una semplice richiesta di informazioni alla Regione Molise!!!
Pertanto resteremo in vigile attesa di riscontri fattuali, perché di parole ce ne sono state tante, troppe, ora pretendiamo azioni concrete.
Sappiate in ogni caso che siamo in grave ritardo, perché, se è vero che le patologie da esposizione a sostanze nocive, sono dose-dipendenti, sia per insorgenza che per decorso, allora, ne consegue che all’aumentare della dose di sostanza nociva cui si resta esposti corrispondentemente si determina l’aggravamento e quindi l’accelerazione del decorso della patologia che ad esse si correla. È fin troppo chiaro che NON c’è più TEMPO DA PERDERE!!!!
In quest’ottica, anche surrogandoci al Sindaco, stiamo predisponendo una PETIZIONE, che a breve metteremo a disposizione dei cittadini, singoli e/od associati, per sollecitare la Regione a manifestare interesse all’impiego di ulteriori somme messe a disposizione dal Ministero della Transizione Ecologica, destinate alla realizzazione di interventi volti al MIGLIORAMENTO DELLA QUALITÀ DELL’ARIA.
Di questa iniziativa del Ministero neppure si è vagamente parlato. Eppure si tratta di complessivi 220 milioni di euro!!!
E su questo, come sempre, già si registra l’inerzia dei diversi livelli di governo del territorio!
Restiamo uniti, Venafrani, questa è una battaglia comune, che riguarda il futuro dei nostri figli, dei nostri affetti, dei tanti che hanno deciso di restare in questa terra e meritano di vivere in un ambiente sano. Questa battaglia dobbiamo farla insieme, uniti. Unitevi tutti.
A presto.>

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