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venerdì, Aprile 26, 2024

“Spese pazze”, Cassazione annulla condanna ad Enrico Gentile e rinvia a Corte di Appello Salerno per nuovo giudizio. L’avvocato Messere: “Pronuncia di estremo rilievo”

Attualità"Spese pazze", Cassazione annulla condanna ad Enrico Gentile e rinvia a Corte di Appello Salerno per nuovo giudizio. L'avvocato Messere: "Pronuncia di estremo rilievo"

Importante sentenza della Corte di Cassazione riguardo il filone delle inchieste sulle cosiddette “spese pazze” sul modo di impiegare i fondi destinati al funzionamento dei gruppi politici ritenuto illecito dalla Procura. La Sesta Sezione della Cassazione, nelle scorse ore, ha accolto le tesi avanzate dai legali Arturo Messere e Paolo Lanese, annullando, con rinvio alla Corte di Appello di Salerno, la sentenza con cui la Corte di Appello di Campobasso aveva confermato la condanna emessa in primo grado per il reato di peculato ad Enrico Gentile, capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio regionale dal 2007 al 2011.

“Una pronuncia particolarmente rilevante – hanno commentato Messere e Lanese – in quanto per la prima volta il Supremo Collegio, con riferimento ai fatti contestati agli ex consiglieri regionali del Molise, ha imposto un nuovo giudizio, perché evidentemente – hanno continuato i due legali – quello che si è celebrato nella nostra regione, come sostenuto nel ricorso, non è stato un processo regolare e/onon si è concluso con una pronuncia sorretta da adeguata motivazione”.

“Di fatto da qualche tempo, in questa regione, per le cosiddette “spese pazze” che tali non sono state – ha tenuto a specificare Arturo Messere – si registrano solo sentenze di condanna, per tutti gli imputati e per tutte le spese contestate, cosa che – ha rimarcato – la dice lunga su un approccio molto discutibile e sicuramente non condivisibile dei giudici del merito”.

Nello specifico, con la recente sentenza, la Corte di Cassazione indicherà al giudice del rinvio i principi giuridici corretti a cui attenersi per pronunciare la nuova sentenza.

Gli avvocati Arturo Messere e Paolo Lanese hanno sostenuto, con convinzione, in punto di diritto e in tutte le sedi, che Enrico Gentile abbia sempre operato nella massima correttezza e trasparenza. “Auspichiamo – hanno sottolineato – una una veloce e positiva conclusione della vicenda processuale e un’inversione di tendenza della giurisprudenza locale sul tema, perché quanto deciso dalla Cassazione costituisce un precedente e un’indicazione per i giudici”.

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