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giovedì, Marzo 28, 2024

Spopolamento e crisi industriale, l’amara riflessione del Gruppo Pacifico e Popolare

AttualitàSpopolamento e crisi industriale, l'amara riflessione del Gruppo Pacifico e Popolare

Riceviamo e pubblichiamo la nota inviata dal “Gruppo Pacifico e Popolare” tramite i portavoce Carmnine Prioriello e Antonello Di Iorio

“Mulise, puozz’ ess accise. Questo cantava il nostro Fred Buongusto, una nota così cupa e ricca di significato che rispecchiava con rammarico la vera realtà della nostra regione. La canzone è del 1978. Quanto tempo è passato”. Così scrivono Di Iorio e Prioriello riflettendo sulla situazione le le condizioni della nostra regione che definiscono, letteralmente “peggiorate. L’esodo incontrollato dei nostri corregionali ha raggiunto primati mai visti – continuano – perlopiù tutti in cerca di prospettive,lavoro e opportunità che la nostra regione non riesce a dare. La situazione socioeconomica poteva essere ben diversa se le istruzioni avessero fatto il proprio dovere. Quanta tristezza e rabbia – aggiungono Di Iorio e Prioriello – nel vedere chiuso un polo agroalimentare (la Gam) tra i piu grandi in Italia nel silenzio di chi avrebbe dovuto fare il proprio dovere. Chiuso nonostante abbia ricevuto dalla Regione grosse somme di danaro pubblico ed il settore era ed è in crescita.Che bello fare gli imprenditori con scarso rischio d’impresa, un vero mistero riuscire a fallire in queste condizioni” è l’amara riflessione del Gruppo Pacifico Popolare.

“Gli addetti ai lavori avrebbero doverosamente dovuto fare chiarezza in merito – dicono Prioriello e Di Iorio – e la cosa incredibile è che si sono susseguiti a breve due fallimenti e chi ci ha rimesso, oltre ai lavoratori è l’intero indotto, che era di grosse dimensioni (per capire bene il potenziale socio economico, l’azienda poteva essere paragonata in proporzione alla Fiat di Torino, tanto che la Regione ha ritenuto di riconoscere tale azienda di interesse strategico). Questo poteva succedere solo a Bojano”.

“Altra storia buia – rimarcano Prioriello e Di Iorio – quella del settore tessile. Dopo il riconoscimento dell’area di crisi complessa da parte del Mise, in cui vengono coinvolti 67 comuni e finanziato con 45,58 milioni di euro attraverso fondi del PRRI, è stato stipulato l’accordo di programma siglato il 27 luglio 2017, dove l’attuatore del programma è Invitalia Le parti più salienti dell’accordo – scrivono – prevedono il rafforzamento del tessuto produttivo, attrarre nuovi investimenti,sostenere il reimpiego dei lavoratori. Accordo preso e sottoscritto tra il Mise la presidenza d el Consiglio dei Ministri , il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti , l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, la Regione Molise e INVITALIA. Accordo fino a questo momento disatteso – evidenziano dal Gruppo Pacifico e Popolare – e non si capisce perché nessuno ne parli. Il lavoro ormai è solamente una frase detta in campagna elettorale, il Molise ha finito di sprofondare dal momento in cui i due pilastri dell’economia regionale, alimentare e tessile, hanno chiusi i battenti e quel poco di industrializzazione si è persa per la negligenza delle istituzioni. Ora, con il riconoscimento dell’area di crisi complessa, si rischia di vanificare il sogno della ripartenza economica, ancora una volta per silenzio degli addetti”.

“La politica regionale sciagurata di qualche anno fa – dicono ancora Prioriello e Di Iorio – ha chiuso un polo agroalimentare senza fare le dovute considerazioni riguardo le ricadute socio economiche sul territorio e questo ha creato il disastro economico nell’area matesina. Questa è politica spiccia e priva di riflessione degna di dilettanti allo sbaraglio. Il Molise ha bisogno di investimenti e programmazione – spiegano – e senza questi non c’è futuro e di certo non ha bisogno delle passerelle politiche in campagna elettorale, dove si scomodano anche i nostri più blasonati parlamentari di ogni colore politico, scomparendo appena finiscono le votazioni. Questo non è fare politica e così non si risolvono i problemi”.

“La barca Molise affonda – concludono dal Gruppo Pacifico e Popolare – lo hanno capito molto bene i giovani molisani che lasciano in massa la propria terra in cerca di una vita migliore e di conseguenza anche gli stranieri, nel Molise, si sono accorti che le cose non vanno per il meglio come dimostrato da un calo di presenze del 4,5 % nel 2020 . È insopportabile come e in che modo ci abbiano ridotto. Mulise puozz’esse accise il caro Fred aveva ragione” .

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