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giovedì, Aprile 25, 2024

In memoria di zia Pasqualina, sacrista, maestra e catechista. Lutto a Jelsi. Il messaggio del vescovo Bregantini

AttualitàIn memoria di zia Pasqualina, sacrista, maestra e catechista. Lutto a Jelsi. Il messaggio del vescovo Bregantini

“La nostra vita conserva tutto il significato che ha avuto: è la stessa di prima. C’è una continuità che non si spezza” con questa frase, di S. Agostino, l’intera Comunità di Jelsi, affida con grande riconoscenza e preghiera, la cara zia Pasqualina alla misericordia di Dio che lei ha amato, cercato e servito con generosità in tutta la sua esistenza. Tanti sono i ricordi e le esperienze che come bambini, giovani, adulti e anziani abbiamo vissuto con lei sempre presente in questa Chiesa Madre e nella comunità.
“Come consacrata era Suor Sofia perché ha studiato nella Congregazione delle Suore della Provvidenza di P. Giovanni Martino Moye (a Roma e a Portieux – Paray Le Monial in Francia). Una presenza preziosa che poi per più di 50 anni ha servito Jelsi come sacrista, maestra e catechista con una didattica invidiabile oggi. Ella ha insegnato nella scuola dell’infanzia di Jelsi con don Aurelio Pulla ed essendo esperta in diverse lingue ha aiutato molti paesani anche nello scrivere, nello studio, nei contatti e nel disbrigo delle pratiche con l’estero. Per tanti anni ha aiutato nelle attività parrocchiali, nei diversi ministeri, come quello Straordinario della Comunione, nel confezionare le ostie per le S. Messe, nella liturgia, nel canto, nella preghiera e in altri preziosi servizi” (P. Cardegna, Jelsi e il Molise dal 1500 ad oggi, ed. 2018, p. 355).

Una presenza amabile e colta, di profonda interiorità che amiamo tutti ricordare:

1) come sacrista accolta da don Aurelio Pulla, sempre attenta nel preparare l’altare, le feste, coordinare le pulizie e il decoro liturgico, l’agenda dei parroci e con cura ogni celebrazione.

Una persona preziosa e di fiducia che con le porte spalancate sapeva accogliere e consigliare

2) come maestra della scuola infantile parrocchiale che educando i piccoli intesseva relazioni per formare i genitori alla vita e ai suoi valori

3) come catechista di generazioni di ragazzi che sapeva incantare col tono della voce, con i suoi disegni a colori, con le schede e le prime diapositive, col giocare nelle uscite coi ragazzi, con il regalare le ostie, col portare in casa sua per un dolce o altre attività.

Lei aveva la capacità di cogliere le lacune e il dono di saperle colmare con dolcezza
didattica e di saper seguire le diverse famiglie

4) come donna di preghiera che amava seguire tante S. Messe e S. Rosari trasmessi via radio e in TV, perché diceva “per ogni preghiera metto un’intenzione specifica per chi lo chiede”. E sono stati tanti: malati, famiglie provate, giovani in difficoltà, emigrati ecc.
5) come donna colta che parlava più lingue e con maestrìa il francese, con cui abbiamo accolto i pellegrini per avere la reliquia di S. Anna proveniente da Apt in Provenza e altri gruppi e lei a spiegare la storia di Jelsi con una lingua francese dolce e fine. Ella amava aggiornarsi e leggere le tante riviste ecclesiali che arrivano ancora oggi in Parrocchia

6) come donna, orfana di padre all’età di 14 anni, ma concreta nei tanti lavori, imparati dalla mamma Filomena, dal pulire all’insegnamento, dal fare le ostie al curare i giardini

7) come Ministra Straordinaria della Comunione: che ogni I Venerdi del mese
accompagnava i parroci nelle case dei malati e anziani per la Confessione e la S.
Comunione. Infatti con ogni malato curava la dimensione della preghiera e la
spiritualità del Buon Samaritano nella prossimità quotidiana.

Cara zia Pasqualina, “è difficile dimenticare qualcuno che ci ha amato e che ci ha dato tanto da ricordare”.

Oggi la Comunità di Jelsi e tante persone che hanno avuto la gioia di conoscerti ti rendono onore per il bene seminato e per il lungo cammino di vita condiviso.

Ora ti accompagniamo nell’ultimo viaggio, quello vero e pieno, verso la Luce del Cristo Risorto e Buon Pastore che vediamo splendere in questa vetrata storica, che tu tante volte hai contemplato baciata dai raggi del sole.

Ti ricorderemo sempre con 2 segni: la corona del S. Rosario e quello della campana!

Grazie e veglia sui tuoi parenti e su noi tutti dal Cielo infinito.

Amen.

Il Parroco don Peppino C. e collaboratori pastorali

Al dolore di don Peppino e della comunità di fedeli si associa anche il vescovo Bregantini che affida a un suo pensiero scritto tutta la vicinanza.

Un grazie che si fa benedizione.
Carissimo don Peppino e carissimi fratelli e sorelle, mi unisco al vostro dolore, per la perdita di zia Pasqualina, una straordinaria figura ecclesiale che ieri è andata in cielo e che voi, oggi, accompagnate al sepolcro, in attesa della sua risurrezione.

La presenza di zia Pasqualina la si sentiva subito, appena si entrava in chiesa e poi in Sacrestia. Sapeva subito dove trovare le cose, informava su tutti gli avvenimenti decisivi della comunità, dando quel consiglio che diventava scelta serena e grata.

Come Maestra ha educato generazioni di ragazzi e di giovani, completando il suo servizio formativo con la catechesi nella chiesa, nella certezza che il Vangelo di Gesù Cristo, sparso da lei a piene mani, porta sempre quei frutti dello Spirito, descritti così bene da san Paolo, nella lettera ai Galati: amore, gioia, pace, longanimità, bontà, benevolenza, fiducia, mitezza e padronanza di sé (cfr Galati 5,22). Sembra il ritratto di questa nobile sorella!

Siatene sempre grati, nel desiderio di poterla imitare, in una comunità dove il servizio ecclesiale si corona di bellezza e di gioia. Il Signore la accolga nella sua casa, dandole la beatitudine dei giusti e la consolazione alla famiglia, con la speranza a tutti i nostri cuori, raccolti in preghiera.

Con la mia benedizione,
Vostro, p. GianCarlo, Vescovo

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