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giovedì, Marzo 28, 2024

Monsignor Alfredo Pizzuto, originario di Lucito, nominato Canonico Onorario del Santo Sepolcro dal Patriarca latino di Gerusalemme

AttualitàMonsignor Alfredo Pizzuto, originario di Lucito, nominato Canonico Onorario del Santo Sepolcro dal Patriarca latino di Gerusalemme

Monsignor Alfredo Pizzuto, originario di Lucito, nominato al Patriarca latino di Gerusalemme. Oggi 2 febbraio, festa della Presentazione al Tempio del Signore, nella Cattedrale di Gerusalemme, ha avuto luogo il rito di investitura presieduto dal Patriarca Monsignor Pierbattista Pizzaballa. L’ onorificenza a Don Alfredo come Canonico Onorario del Santo Sepolcro – si riporta nella nota dell’amministrazione comunale di Lucito – rappresenta il segno tangibile dell’impegno e della dedizione di don Alfredo per la Chiesa di Terra Santa e nei confronti del Patriarcato latino di Gerusalemme. Inoltre testimonia la sua passione per la contemplazione della Parola di Dio e la capacità di seguire la volontà Divina nei diversi ambiti pastorali. Questa onorificenza, che inizia proprio nel giorno della Presentazione di Gesù al Tempio, giornata legata al concetto di “luce”, possa illuminare questa nuova missione a cui don Alfredo è stato chiamato. Come Amministrazione Comunale, Parrocchia San Nicola di Bari, compaesani e amici di Don Alfredo non possiamo non congratularci con lui, porgere i nostri più sentiti auguri esprimendogli il nostro affetto e gratitudine. Don Alfredo nasce a Lucito un piccolo paese nella provincia di Campobasso appartenente alla diocesi di Termoli-Larino. Sin da ragazzo – continua la nota dell’amministrazione comunale – dimostra la sua propensione al servizio della comunità parrocchiale ed in particolar modo si “lascia affascinare” ed istruire da don Raffaele De Rubertis, avvicinandosi e scegliendo così la vita religiosa. In giovane età, seguendo il richiamo della fede, compie gli studi nel Seminario di Palmoli-Vasto e il 24 giugno del 1982 riceve l’ordinazione sacerdotale nell’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore in provincia di Siena dal Vescovo Ruppi. Per dodici anni è parroco nel senese e poi per vent’anni è stato Rettore della Rettoria Arcivescovile di San Cristoforo a Siena. Attualmente è Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano di Siena. In tutti questi anni di sacerdozio Don Alfredo non ha mai dimenticato il suo paese natio dove appena può fa’ ritorno. Ha in modo particolare appoggiato le celebrazioni delle feste religiose e dei Santi tradizionali del popolo lucitese come San Nicola, San Giuseppe e San Rocco. Si è sempre posto con un atteggiamento di generosità e collaborazione verso la parrocchia impegnandosi per il posizionamento della croce sui ruderi di S. Angelo Altissimo, contribuendo al restauro dell’ antico organo positivo, al posizionamento della seconda campana della Cappella dell’Immacolata,  donando una vetrata a mosaico sopra l’altare centrale della Chiesa di San Nicola di Bari e di recente ha progettato e fatto realizzare dei loculi al Cimitero per sistemare insieme gli ossari dei preti a cui Lucito ha dato i natali. “Chronistoria della Terra di Lucito” è il suo primo saggio nel 1999 che testimonia la passione per la conoscenza sui fatti appartenenti alla terra di origine, alla fede del suo popolo e dei suoi Pastori. A questo, seguono numerose altre pubblicazioni come “Paolo VI, sulle orme di un Pellegrino d’eccezione” nel 2012, “Paolo VI… un fenomeno di piccolezza, profetico maestro” nel 2013 o ancora “Gerusalemme, il Calvario. Arte – Catechesi – Preghiera” nel 2020. Nel corso degli anni – chiude la nota – l’amore e l’interesse di Don Alfredo per la Terra Santa lo ha portato ad intraprendere una serie di viaggi in cui ha avuto modo di stringere solide e persistenti relazioni. La stima e l’amicizia per i francescani lo hanno visto coinvolto in vari progetti ed in iniziative di carità e di recupero del patrimonio artistico, come l’esemplare ripristino della copertura dell’orto del Getzemani a Gerusalemme, l’acquisto di strumenti musicali destinati all’Istituto “Magnificat” oppure il recupero di una croce dono di Paolo VI per il Calvario.

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