Più di qualcuno nella fabbrica Stellantis di Termoli rientrerà in catena di montaggio, ridotta la cassa integrazione. Nell’ultima riunione del comitato esecutivo ai rappresentanti Fim, Uilm, Fismic e Ugl l’azienda ha comunicato che c’è richiesta di produzione. Non tanta, ma c’è. Uno spiraglio che si inserisce in un contesto di forte difficoltà legato alla carenza di semiconduttori a livello mondiale.
Dal 14 Febbraio l’unità montaggio del nuovo motore Gse, quello in sostanza che viene montato sotto il modello Panda prodotto a Pomogliano, passerà a 12 turni settimanali con riposo individuale a scorrimento. Per l’unità motori v6 l’azienda ha comunicato la necessità di lavoro straordinario per il 5 e 12 febbraio su 1º e 2º turno. Cambia rispetto a qualche settimana che c’è una risalita di richiesta di produzione e che bisogna lavorare anche il sabato.
Circa 150 operai, praticamente la metà di quelli in cassa integrazione, sono richiamati al lavoro.
A causa della mancanza di microchip la precarietà incombe, non è detto che da un momento all’altro possa essere comunicato uno stop a causa di carenza di semiconduttori.
Intanto su tutto il settore dell’automotive è annunciata per domani una conferenza stampa a Roma in cui le sigle sindacali Fim, Fiom, Uil e Federmeccanica chiedono un incontro urgente al Premier Mario Draghi, ai ministri del lavoro, dello sviluppo economico e della transizione ecologica, per avviare la più presto una seria e concreta discussione per valutare insieme le iniziative da mettere in campo per il futuro del settore auto ed evitare ricadute occupazionali e sociali senza precedenti.
in virtù dei processi di riconversione di molte aziende come quella di Termoli.