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venerdì, Aprile 26, 2024

Omicidio di Natale, De Vivo ai magistrati: “Io raggirato, il coltello non era mio”

AperturaOmicidio di Natale, De Vivo ai magistrati: "Io raggirato, il coltello non era mio"

Mancano pochi minuti alle 10 quando il procuratore Nicola d’Angelo, il sostituto procuratore Elena Sabusco e l’avvocato Mariano Prencipe varcano la soglia del carcere di Campobasso. Per le indagini sull’omicidio della notte di Natale è un giorno importante. Per la prima volta Gianni De Vivo, accusato del delitto di Cristian Micatrotta, parla davanti ai magistrati e fornisce la sua versione dei fatti. De Vivo parla per tre ore. Dice che il diverbio tra lui e uno dei tre con i quali poi ha litigato in strada era nato perché quella stessa sera, intorno alle 19 e proprio nella stessa strada dove poi è avvenuto il delitto, uno di loro gli avrebbe venduto un quantitativo di cocaina ma quando poco dopo aprì l’involucro dentro non trovò nulla. Per questo iniziò a telefonare sostenendo di essere stato raggirato. Dall’altra parte qualcuno lo rassicurò. Venne quindi fissato un appuntamento in strada e a quell’appuntamento con la vittima del delitto Cristian Micatrotta c’erano anche altre due persone. L’altro elemento nuovo è che De Vivo dice di non essere stato lui a portare il coltello, ma di essersene impossessato solo durante la lite. 

 

 

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