Un plebiscito accompagnato da applausi a scena aperta ha salutato la rielezione al Quirinale di Sergio Mattarella. E’ lui il tredicesimo presidente della Repubblica e, come avvenuto col suo predecessore, Giorgio Napolitano, succede a se stesso per manifesta incapacità delle forze politiche a trovare una sintesi. Si chiude così una settimana estenuante di trattative e schermaglie che hanno visto misurarsi in maniera aspra e dura le due coalizioni di centrodestra e centrosinistra e, all’interno delle medesime, gli stessi partiti che compongono le rispettive alleanze. Una soluzione, quella di Mattarella, che accontenta tutti ma che lascia sostanzialmente aperte tutte le questioni irrisolte, a partire dalla indubbia sconfitta delle segreterie di partito.
“E’ una sconfitta dei leader e una vittoria dei grandi elettori” commenta a caldo Andrea Greco del Movimento 5 Stelle, uno dei tre delegati molisani scelti dal Consiglio regionale per l’elezione del Capo dello Stato. “La politica partitica ne esce sconfitta – continua Greco – non a caso Sergio Mattarella ha convocato i capigruppo in Parlamento e non i segretari di partito”. Sulle dinamiche interne al Movimento, Greco non fa misteri: “No, non va tutto bene” risponde così alla domanda sullo stato di salute dei pentastellati, attraversati da molte tensioni nella corsa al Colle.
La riconferma di Mattarella è passata anche attraverso un colloquio con i governatori. Tra coloro che si sono recati al Quirinale per manifestare il proprio sostegno al Capo dello Stato, anche il presidente della Regione Molise, Donato Toma.
«Auguri al Presidente Mattarella per un prosieguo proficuo e significativo al Quirinale – ha dichiarato Toma – Sono fermamente convinto che continuerà a costituire un solido punto di riferimento nel ruolo di garante massimo della fedeltà alla Repubblica e dell’osservanza della Costituzione e a essere, allo stesso tempo, una figura autorevole, esemplare e rassicurante, capace di garantire al Paese tanto l’unità indispensabile a superare il momento difficile che sta vivendo, quanto la tenuta dello stesso nel più ampio scenario internazionale, all’interno del quale il nostro Presidente è unanimemente apprezzato per credibilità, prestigio e stima: onorato e orgoglioso di aver contribuito, con il mio voto, alla sua rielezione».
A doppia lettura anche il giudizio del Presidente del Consiglio Regionale, Salvatore Micone, tra i grandi elettori. “Oggettivamente – dice Mattarella è la soluzione migliore per carisma e spessore. Ci troviamo però davanti – prosegue – ad una vittoria del Paese a cui fa da contraltare una sconfitta dei partiti. Il centrodestra – prosegue – va rifondato. Da questa vicenda arriva un segnale chiaro: è necessaria nel Paese la presenza di una grande forza di centro, un progetto – conclude – al quale le forze che aderisco al PPE stanno già lavorando.
Cala quindi il sipario sulla vicenda Quirinale e si apre invece uno scenario politico nuovo e tutto da riscrivere, nel centrodestra e nel centrosinistra. La scollatura tra il Paese reale e il ceto politico è oggi un dato di fatto sul quale partiti e movimenti sono chiamati a fare una severa autocritica.