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giovedì, Luglio 3, 2025

Debito sanitario, la Regione spende 4000 euro al giorno di consulenza per i controlli

AperturaDebito sanitario, la Regione spende 4000 euro al giorno di consulenza per i controlli

L’anno nuovo si aperto portandosi dietro l’incubo dell’anno vecchio. Parliamo di sanità e, per la precisione di debito. Un incubo che va avanti esattamente dal 30 marzo 2007, un piano di rientro entrato adesso nel quindicesimo anno di vigenza e che si porta dietro una serie di zavorre imposte dal governo centrale, esattamente dal ministero dell’economia e delle finanze. Ad esempio il servizio di revisione contabile e consulenza per il raggiungimento degli obiettivi previsti dallo stesso piano di rientro dal debito. Un obbligo imposto dal Ministero ma pagato dai contribuenti molisani, un conto salato che spalmato su base quotidiana fa letteralmente rabbrividire: 4000 euro al giorno. E’ questa la cifra che la Regione spende ogni giorno per il servizio di consulenza garantito da due strutture esterne: la KPMG di Milano e l’Università Luigi Bocconi con sede sempre nel capoluogo meneghino.

A fornire il dato le recenti determine del Direttore Generale della Salute Lolita Gallo; per la precisione la 189, 190 e 194 adottate alla fine dell’anno che si è appena chiuso.

Insieme al paradosso di un debito che in questa forma alimenta se stesso ed è gonfiato dalle imposizioni statali, si aggiunge l’incapacità di una classe politica che non riesce ad individuare una via d’uscita sulla sponda romana, quella della ormai inevitabile cancellazione del debito ed un rientro nei parametri della normalità. La soluzione, invocata da più parti, non trova la successiva spinta politica capace di centrare l’obiettivo come, ad esempio, è stato fatto per la Calabria. Il presidente – commissario Toma ne ha parlato più volte, come del resto hanno fatto altri politici sul piano regionale, ma a mancare è un peso specifico importante sul versante parlamentare. Dalla delegazione molisana che siede alla Camera e al Senato si attende da tempo una forte iniziativa in tal senso ma la legislatura ormai giunta alla sua fase finale lascia poco spazio e soprattutto, poco tempo, per un esito positivo della vicenda.

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