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giovedì, Aprile 25, 2024

Mimmo Lucano a Campobasso difende il modello Riace: “Nessun reato, solo un fatto spontaneo di fronte a persone in difficoltà”

CronacaMimmo Lucano a Campobasso difende il modello Riace: "Nessun reato, solo un fatto spontaneo di fronte a persone in difficoltà"

Nei prossimi giorni arriveranno le motivazioni della sentenza che il 30 settembre scorso ha condannato Mimmo Lucano a 13 anni di carcere. L’ex sindaco di Riace con i suoi avvocati lavora in vista del processo d’Appello e in attesa di questa nuova fase della sua vicenda giudiziaria è arrivato a Campobasso per parlare di accoglienza come occasione di rinascita per le aree interne sempre più a rischio sopravvivenza a causa dello spopolamento. Lucano, nell’incontro insieme al direttore del Bene Comune Antonio Ruggieri e all’arcivescovo Giancarlo Bregantini ha citato una per una tutte le accuse che gli sono state contestate, punto per punto le ha smontate, ha spiegato di aver fatto “solo cose spontanee di fronte a persone in difficoltà”. Lo ha fatto ricordando che il modello Riace mosse i suoi primi passi quando in Calabria c’era proprio monsignor Bregantini, ricorda il grande incoraggiamento che riceveva dal vescovo, il ruolo fondamentale di quest’ultimo nella sua vita e infine la scelta di Bregantini di andare a testimoniare senza esitazioni al processo a carico di Lucano. “Non ho fatto reati e non mi sono arricchito”, ha detto ancora l’ex sindaco davanti alla platea della sala Celestino V della Curia.

 “Il tema dell’immigrazione – ha affermato – sarà inarrestabile, le persone sono in fuga dalle guerre, dalla fame e dalle forti ingiustizie del mondo. L‘accoglienza per me – ha proseguito – è stato un fatto spontaneo, un impulso dell’anima di fronte a persone che hanno evidenti difficoltà, un fatto istintivo, non c’è bisogno di fare ragionamenti. Questo e’ stato il primo livello, poi nei paesi dove si perdono le speranze per immaginare un futuro possibile e’ normale che tutto questo diventa strategia, diventa capire come può essere addirittura una soluzione dei problemi dello spopolamento, della perdita dei servizi, della forte rassegnazione. L’accoglienza a Riace e’ stato tutto questo”.

Lucano a Campobasso ha parlato anche degli avvenimenti degli ultimi giorni e dell’ex prefetto di Reggio Calabria Michele Di Bari che si è appena dimesso dall’incarico di capo dipartimento immigrazione del Viminale dopo il coinvolgimento della moglie in una indagine sul caporalato:

“Lui secondo il mio punto di vista ha avuto un ruolo centrale nella denigrazione di quello che avveniva Riace. Non ha mai chiesto e non e’ mai venuto per conoscere qualcosa di cui i precedenti prefetti erano entusiasti, qualcosa che aveva acceso una speranza come soluzione a un problema e il mondo aveva visto che stava avvenendo qualcosa di completamente alternativo a quello che accadeva altrove”. E ha concluso: “E’ stata messa in piedi una questione giudiziaria che mi distrugge la vita, la vita pero’ nel senso morale ancora non sono riusciti a distruggermela. Io spero che la verita’ delle cose si faccia strada da sola come la luce che filtra nelle tenebre. Ci sono tanti punti oscuri in questo agire con un’avversione evidente, ma la storia non e’ finita”.

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