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venerdì, Marzo 29, 2024

Inchiesta sulle vittime del Covid al Cardarelli, ci sono tre indagati. Chiesta la proroga delle indagini

AperturaInchiesta sulle vittime del Covid al Cardarelli, ci sono tre indagati. Chiesta la proroga delle indagini

Sono tre le persone iscritte nel registro degli indagati, ma al momento la Procura di Campobasso non ha ancora chiuso il cerchio attorno alla tragedia delle morti provocate dal Covid 19. L’ipotesi di reato è l’abuso d’ufficio.
Sul tavolo del gip è infatti arrivata la richiesta di una proroga di sei mesi delle indagini, firmata dal procuratore capo Nicola D’Angelo.
Tempo necessario, secondo il titolare del fascicolo, per l’esito delle relazioni dei consulenti tecnici.
Nel periodo più difficile della pandemia, le morti al Cardarelli subirono una impennata che, secondo il comitato delle vittime che si è costituito in giudizio, dipese dal cattivo funzionamento dell’impianto per l’erogazione dell’ossigeno. Ma sotto la lente degli investigatori sono finiti anche i comportamenti dell’allora commissario ad acta per la sanità, Angelo Giustini, costretto a lasciare l’ufficio al primo piano di via Petrella dopo essere stato raggiunto da un avviso di garanzia.
Prima le ispezioni mandate dal ministero della Salute all’ospedale di Campobasso, poi i video dei tubi dell’ossigeno che passano di stanza in stanza anche sopra le porte del Cardelli hanno fatto il giro perfino delle tv nazionali.
Il racconto e le testimonianze dei famigliari delle vittime sono stati più volte al centro della cronaca.
Sull’accaduto, saranno decisive le relazioni degli esperti e dei consulenti tecnici d’ufficio, ch eora avranno altri sei mesi per depositare i loro pareri.
Intanto il Comitato delle vittime, rappresentato in giudizio da Vincenzo Iacovino, attende di sapere cosa è accaduto in quelle drammatiche settimane e se ci sono responsabilità in quello che definiscono un vero disastro sanitario.
In attesa degli sviluppi delle indagini è pronta un’altra denuncia: i familiari dei pazienti ricoverati per altre patologie e poi deceduti per aver contratto il covid durante la degenza, vogliono sapere se quelle morti potevano essere evitate con una gestione diversa dell’emergenza.

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