C’è irritazione in Regione per la fuga di notizie governativa sul caso Gemelli. Un giallo che più della sostanza va ad incidere sulla forma. Uno sgarbo istituzionale che si è consumato secondo il più classico copione italiano, laddove chi dovrebbe essere il primo a conoscere del proprio destino, diventa fatalmente l’ultimo.
Sta di fatto che da giorni la stampa dà conto del via libera governativo all’acquisizione del 90% del pacchetto azionario del Gemelli Molise da parte del fondo svizzero Responsible Capital. Operazione rispetto alla quale il presidente – commissario Toma aveva sollevato riserve circa la compatibilità con l’interesse pubblico. Da toma era venuta in tal senso la richiesta al governo di esercizio del golden power, ovvero del diritto di veto all’operazione. A giudizio di Toma, Gemelli Molise rappresenta una struttura di ordine strategico all’interno del sistema sanitario regionale, una posizione tale da evitare qualsiasi forma di scostamento dalle attuali prestazioni erogate, specializzazioni e attività di ricerca. A giudizio del governo, secondo le valutazioni fatte dal ministro Speranza, l’operazione in corso, per la quale è stato sottoscritto un preliminare di vendita, garantirebbe il mantenimento di tutte le attuali caratteristiche del Gemelli. L’indicazione di Speranza è stata fatta propria dal premier Draghi e condivisa dal Consiglio dei Ministri. Finisce quindi ancora prima di nascere l’idea di inglobare il Gemelli Molise all’interno del servizio sanitario pubblico.
Resta da capire cosa accadrà al personale dopo il passaggio di proprietà. Se verranno mantenuti gli attuali livelli occupazionali oppure se ci saranno trasformazioni.
Dalla regione spira un vento gelido e la freddezza in questo momento sembra l’unico dato su un canovaccio che diventa sempre più difficile da seguire. Sanità anno zero, potrebbe essere il titolo di un film, invece è la realtà di un rapporto col governo che, per quel che riguarda la sanità, più passa il tempo e più si fa difficile.