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venerdì, Aprile 26, 2024

Gemelli Molise, stop di Speranza a Toma. Via libera all’operazione col fondo svizzero

AperturaGemelli Molise, stop di Speranza a Toma. Via libera all'operazione col fondo svizzero

Doccia fredda del Ministro Speranza sull’ipotesi di acquisizione al patrimonio pubblico dell’ospedale Gemelli Molise. Il responsabile del dicastero della Salute invia al governo un parere negativo sulla ipotesi di esercizio del golden power, ovvero sul diritto di veto all’operazione avviata dalla Cattolica col fondo svizzero Responsible Capital per l’acquisizione della struttura. Ad avanzare l’ipotesi di golden power era stato il presidente della Regione e commissario ad acta Donato Toma, sostenendo la funzione strategica del Gemelli per il sistema sanitario regionale e la necessità di mantenere le specializzazioni presenti all’ex Cattolica, e quindi i servizi erogati, insieme all’attività di ricerca strettamente connessa all’assistenza clinica.

Speranza pur riconoscendo la posizione strategica del Gemelli all’interno del sistema sanitario regionale, ritiene che l’operazione col fondo svizzero presenti elementi sufficienti a garantire il livello dei servizi e delle prestazioni attualmente erogati.

Resta tuttavia da chiarire la questione del personale, altro tema forte sul quale Toma ha avanzato precise richieste di garanzia circa il mantenimento dei livelli occupazionali. Su questo il Ministro Speranza non ha espresso indicazioni ma sarà una delle questioni dirimenti per un esito positivo dell’operazione. Diversamente si aprirebbe l’ennesima vertenza e l’ennesimo conflitto sociale che andrebbero a sovrapporsi ai carichi che già gravano il sistema sanitario.

Si riducono quindi al lumicino le possibilità per il progetto Toma, quello di acquisizione al sistema pubblico della struttura, che potrebbe essere recuperato in articulo mortis solo da un intervento del premier Draghi. Cosa difficile vista l’assenza di sponde politiche di peso che possano sostenere la battaglia per il Molise. Cartina di tornasole della sostanziale indifferenza governativa, è la reiterata ipotesi dell’azzeramento del debito sanitario. Più volte avanzata e più volta finita nel vuoto. Gli unici segnali che arrivano da Roma sono di colore rosso, segno cromatico abbinato ad una sola parola: stop.

Ciò che invece va avanti, con un verde perenne che dura da quattordici anni, è il tavolo Adduce, quello costituito al Ministero dell’Economia e delle Finanze per il rientro dal debito sanitario. Una voragine che più passa il tempo e più si allarga, fatto che dovrebbe far riflettere il governo e azzerare i conti col Molise. Come già fatto con la Calabria, ad esempio.

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