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sabato, Aprile 20, 2024

Con la quarta ondata della pandemia torna di attualità la Torre Covid. Il progetto fermo a Roma

AperturaCon la quarta ondata della pandemia torna di attualità la Torre Covid. Il progetto fermo a Roma

Come l’Araba Fenice, risorge dalle proprie ceneri la Torre Covid, l’ex Hospice dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, un plesso chiuso come la muraglia cinese, da adottare secondo i piani messi a punto dalla struttura commissariale romana e dall’azienda sanitaria locale a struttura dedicata alla esclusiva trattazione dei malati affetti da virus. A far ritornare d’attualità il tema, la quarta ondata della pandemia data ormai per certa da esperti e organizzazioni internazionali. L’idea di una struttura impiantata nell’area del Cardarelli risale all’anno scorso quando si scontrarono le tesi dell’allora commissario ad acta per la Sanità, Angelo Giustini, la cui preferenza era orientata verso l’ex ospedale Vietri di Larino e l’idea invece propugnata dall’Azienda Sanitaria, con l’avallo dell’allora sub Commissario Ida Grossi, di puntare sul Cardarelli. La tesi che la spuntò fu la seconda e il progetto venne all’epoca fatto proprio da un altro ex, Domenico Arcuri, commissario nazionale per l’emergenza Covid, che finanziò l’opera con 6 milioni di euro bandendo la relativa gara. Da quel momento si sono aperte una serie di questioni, un viavai di carte tra la ditta aggiudicatrice dell’appalto, il Consorzio Built, la ditta validatrice del progetto, la EN3 di Milano, e l’azienda sanitaria locale. Sta di fatto che il progetto di ospedale Covid è tornato alla sede romana per uscire dalle sabbie mobili nelle quali era rimasto impantanato e lì è restato. Nel frattempo Arcuri è tornato a casa e al suo posto è arrivato il generale Francesco paolo Figliuolo. Nelle more, a fare le valigie è stato anche un altro Generale, Angelo Giustini, che sulla vicenda era stato ascoltato anche dalla Procura di Campobasso. A Giustini è seguito il presidente Toma, che ha rimesso in pista la questione Torre Covid, chiedendo a Roma altre risorse: 3,5 milioni di euro dicono le cronache.

Sta di fatto che al momento le cose certe sono due: la quarta ondata avanza e la Torre Covid, di fatto, non esiste.

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