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sabato, Aprile 27, 2024

Aperto il percorso sinodale diocesano, celebrazione presieduta dal vescovo di Trivento Claudio Palumbo

AttualitàAperto il percorso sinodale diocesano, celebrazione presieduta dal vescovo di Trivento Claudio Palumbo

Aperto il percorso sinodale diocesano, celebrazione presieduta dal vescovo di Trivento Claudio Palumbo. Presenti i sacerdoti della diocesi, i religiosi, le religiose, i diaconi permanenti, il rettore e i seminaristi del seminario regionale di Chieti, l’Azione cattolica, l’Unitalsi, il Movimento Neocatecumenale. Nel Presbiterio facevano “corona” al Vescovo i Canonici. La celebrazione è stata animata dal coro, formato da rappresentanti di tutte le parrocchie. La Commissione liturgica diocesana ha pubblicato un ottimo sussidio per permettere la partecipazione attenta e devota. In copertina è stato il logo del Sinodo. In seconda pagina la relativa spiegazione che qui riportiamo. “Un grande albero maestoso, pieno di saggezza e di luce, raggiunge il cielo. Segno di profonda vitalità e speranza, esprime la croce di Cristo. Porta l’Eucaristia, che brilla come il sole. I rami orizzontali aperti come mani o ali suggeriscono, allo stesso tempo, lo Spirito Santo. Il popolo di Dio non è statico: è in movimento, in riferimento diretto all’etimologia della parola sinodo, che significa “camminare insieme”. Le persone sono unite dalla stessa dinamica comune che questo Albero della Vita respira in loro, da cui iniziano il loro cammino. “Il vescovo e i sacerdoti devono avvicinare, accogliere, ascoltare, parlare, dialogare con tutti i battezzati – si riporta nella nota diocesana – Papa Francesco da anni sta dicendo: “Non possiamo stare in sacrestia e aspettare che i fedeli vengano, dobbiamo andare da loro”. Prima della benedizione e del congedo, tutti, Vescovi, Sacerdoti, Religiosi hanno elevato una preghiera in onore della Madonna, preghiera scritta da Papa Francesco il 31 maggio 2013. Tra l’altro si sono rivolte queste parole: “Fa che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo; fa che le nostre mani e i nostri piedi si muovano in fretta verso gli altri”.

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