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giovedì, Aprile 25, 2024

Il concorso per l’assunzione di cinque operatori socio sanitari nella bufera. La Fials: va revocato

AperturaIl concorso per l'assunzione di cinque operatori socio sanitari nella bufera. La Fials: va revocato

Il sindacato Fials interviene sul concorso pubblico, per titoli ed esami, indetto per l’assunzione di cinque operatori socio sanitari. Il segretario regionale, Carmine Vasile, chiede al direttore generale Asrem e al commissario ad acta alla sanità Toma di revocare il provvedimento. Per il sindacato, allo stato attuale, il bando non è logico all’indomani dell’approvazione del piano delle assunzioni 2021/2023 adottato dall’Asrem lo scorso settembre che prevede, tra le altre cose, anche l’assunzione a tempo indeterminato, entro il 2021, di 150 operatori socio sanitari. In sostanza la Fials chiede la revoca integrale del bando in questione e la messa a concorso dei 150 posti previsti nel piano. “Se ciò non dovesse accadere – ha dichiarato Vasile – vorrà dire che tutti i proclami degli ultimi giorni del direttore generale e del commissario ad acta sulle mille assunzioni in sanità promesse sono una beffa e non rendono merito a tutti quegli operatori della sanità pubblica che in piena pandemia hanno sopportati carico di lavoro pesantissimi. Questo provvedimento – ha proseguito il sindacato – ridimensiona le aspettative dei lavoratori della sanità molisana che esprimono piena contrarietà alle scelte che si stanno adottando perché riservano a tutti gli operatori assunti a tempo determinato il ben servito a scadenza di contratto e senza un’altra possibilità. Nemmeno si può continuare a risparmiare sulla spesa del personale che attualmente si aggira sui 160 milioni di euro l’anno a fronte di una spesa storica cristallizzata a 201 milioni di euro. I debiti della cattiva gestione della sanità molisana non possono essere pagati da tutti – ha concluso Vasile – dai dipendenti Asrem prima come cittadini, perché pagano le tasse più alte d’Italia e poi come lavoratori perché costretti a sopportare carichi di lavoro non più accettabili”.

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