Non si lascia fermare dalla replica del Sindaco Giuseppe Orlando e prosegue rincarando la dose. Il Consigliere di minoranza Tonino Palomba, a guida del gruppo “Uniti per Poggio Sannita”, ha voluto controreplicare alle dichiarazioni del primo cittadino altomolisano, apparse nelle scorse ore sulla stampa, in risposta alle questioni sollevate nelle scorse settimane.
Un faccia a faccia senza sconti quello che sta avvenendo tra i due personaggi della vita politica di Poggio Sannita.
“Confermo, parola per parola, quanto riportato nelle istanze presentate nel corso del Consiglio Comunale del 15 settembre scorso, riguardo alla non istituita fermata bus sulla F.V. Trigno, per la quale non ho mai parlato di soppressione; alle subentrate difficoltà per il servizio dei prelievi territoriali, che a quanto mi risulta permangono e sulla sede dell’ambulatorio comunale, non ritenuta idonea dalla cittadinanza, non solo dal sottoscritto. Vorrei ricordare al sindaco che i problemi portati all’attenzione degli amministratori dalla popolazione meriterebbero maggior rispetto, ascolto e, possibilmente, unitarietà di intenti per cercare di affrontarli e risolvere; anziché risposte ipocrite, mistificazioni e saccenteria, quando non protervia o becero sarcasmo. – spiega Palomba – Abbiamo inteso dare rilievo mediatico alle istanze, solo dopo che, ripeto e sottolineo, sono state esposte e discusse nella sede istituzionale competente, per informare la cittadinanza che le loro segnalazioni non erano rimaste inascoltate, dando anche l’opportunità a diversi utenti del trasporto pubblico di rendere personalmente testimonianza del disservizio davanti alle telecamere della TGR. Il sindaco, ha tralasciato di informarci su una terza istanza riguardante la centrale di compostaggio, in via di realizzazione nella vicina località Sprondasino e su quali iniziative abbia intrapreso o vorrà intraprendere, visto che sul caso abbiamo raccolto dubbi e preoccupazioni, peraltro da lui stesso condivisi. Per questo, al di là di contrapposizioni e polemiche, chiederei per l’ennesima volta a sindaco e consiglio, di far fronte comune insieme ad altri paesi, in difesa dei servizi minimi essenziali che continuano ad essere tagliati isolando sempre più i nostri piccoli borghi, di cui tanto si parla e poco si fa; tenendo alta la guardia contro le minacce al patrimonio naturalistico-ambientale che ci circonda, nostra ultima scialuppa di salvataggio.”
In conclusione, il capogruppo di Uniti per Poggio Sannita critica anche la scarsa operatività dell’Amministrazione: “Per la seconda volta in breve tempo, vengo ‘severamente’ richiamato dal sindaco ai miei trascorsi amministrativi. Repetita iuvant: ‘i miei anni di mandato sono stati ampiamente valutati, soppesati e giudicati a tutti i livelli, soprattutto dalla popolazione poggese. La mia attenzione costante è stata, e tuttora è, sempre volta alla ricerca del bene comune e della coesione, considerando le opinioni di tutti” (- cit. manifesto estivo). Aggiungo che ‘ai miei tempi’ almeno, c’era qualcuno che rispondeva al telefono dal municipio, oggi desolatamente vuoto, se non chiuso. Un consiglio comunale relegato a sbrigativo ‘deliberificio seriale’ di atti dovuti, nulla oltre l’ufficialità dell’O.d.G.
Mai il sindaco o esponenti della maggioranza (tra l’altro non più così granitica) si sono degnati di comunicare, affrontare o dare spiegazioni su argomenti e problemi della dura vita quotidiana delle famiglie e delle persone poggesi, a cominciare da: imposte e tributi, lavori pubblici, assetto del territorio, sicurezza e vandalismo, servizi sociali e servizi in genere, per non parlare di cultura e storia locali; di occasioni di sviluppo possibile e sostenibile; di turismo e micro ricettività e quant’altro rilevante a mantenere in vita Poggio. E se qualche volta alcuni di questi temi sono stati toccati, è stato grazie alle sollecitazioni del nostro gruppo che li ha portati all’attenzione del consiglio. Quanto, infine, allo stupefacente richiamo alla correttezza istituzionale da parte di chi, oltre ai comportamenti di cui sopra, vorrebbe ammutolire la minoranza ritagliandole un ruolo poco più che ornamentale, ne sorridiamo basiti e andiamo avanti, come sempre a fianco del popolo poggese, nel rispetto pieno e consapevole delle sue istituzioni.“