Era stata ricoverata, d’urgenza, al pronto soccorso del Cardarelli di Campobasso per una flebite, ma è morta qualche giorno dopo per Covid. Una vicenda sulla quale i familiari della vittima hanno deciso di andare fino in fondo, affidandosi all’avvocato Vincenzo Iacovino, affinché venga fatta piena luce sulle cause del decesso. La paziente era stata sottoposta a tampone molecolare, al suo arrivo al Cardarelli, tampone il cui esito era negativo. Dopo tre giorni di ricovero al pronto soccorso era stata spostata in Chirurgia dove il 2 gennaio 2021 era stata rilevata la presenza di un focolaio proprio in quel reparto. La donna, sottoposta nuovamente a tampone, è risultata però positiva al Covid. Trasferita nel reparto anziano fragile-covid , si sono presentati subito subito i primi segni di insufficienza respiratoria e polmonite bilaterale di origine virale. La paziente, dopo essersi aggravata, nel giro di pochi giorni è morta. Da qui la decisione dei familiari di rivolgersi alla magistratura, seguiti dall’avvocato Iacovino, chiamando in causa l’Asrem affinché vengano accertate eventuali responsabilità. Il Tribunale dei Campobasso con provvedimento, di qualche giorno fa, a firma Presidente di Sezione Enrico Di Dedda, ha nominato il consulente tecnico chiamato ad accertare: la causa del decesso, le misure cliniche e organizzative adottate nella struttura sanitaria, il tipo di trattamento eseguito dai sanitari sulla paziente nella fase della degenza sia prima che dopo il manifestarsi della sua positività al covid. Il Giudice ha nominato un consulente tecnico di fuori regione per evitare possibili conflitti di interessi. Sulla vicenda è intervenuto il Comitato “verità e dignità vittime covid”, esprimendo soddisfazione e fiducia nella giustizia, sottolineando come in uno dei tre esposti presentati alla Procura dell Repubblica di Campobasso, siano state denunciate proprio le criticità più volte denunciate dai medici che hanno provocato il contagio e la morte dell’anziana donna. Il Comitato chiede che il Tribunale Civile e la Procura della Repubblica facciano chiarezza, una volta per tutte, sulle cause dei decessi e sulle relative responsabilità. “Lo dobbiamo alle 500 vittime e ai parenti che attendo di conoscere la verità!”, ha dichiarato il presidente, Mancini.