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venerdì, Aprile 26, 2024

Cento anni dal cambio nome di Poggio Sannita, Palomba su Orlando: “Non possiamo tornare indietro”

AttualitàCento anni dal cambio nome di Poggio Sannita, Palomba su Orlando: "Non possiamo tornare indietro"

I festeggiamenti relativi al centenario del cambio di nome di “Caccavone” in “Poggio Sannita” stanno trascorrendo non senza polemiche. Alcuni giorni fa, infatti, un convegno organizzato dall’Amministrazione comunale per ricordare la storia del vecchio nome ha acceso gli animi della minoranza di “Uniti per Poggio Sannita” guidata da Tonino Palomba.

Il Consigliere ha denunciato la totale esclusione del gruppo di opposizione da tale celebrazione. Di tutta risposta, il Sindaco Pino Orlando ha ribadito la buona fede dell’azione dell’Amministrazione che, in sede del convegno, ha rappresentato la totalità della Consiglio comunale e quindi anche il gruppo di “Uniti per Poggio Sannita”. Il Sindaco ha inoltre sottolineato che sono già in itinere lavori per ristampare il libro storico “Caccavone”.

Il Consigliere Palomba, però, ha voluto controreplicare alla risposta del primo cittadino facendo chiarezza sulle sue posizioni: “In un convegno dai contenuti storico-culturali che abbracciano un secolo di vita di Poggio, un minimo di decenza istituzionale avrebbe dovuto consigliare il coinvolgimento dei sindaci del passato: Pasquale Di Filippo e Alfonso Falcione, ambedue colpevolmente ignorati, cui a nome del gruppo di minoranza UXPS esprimo considerazione e comprensione. Con l’occasione vorrei anche esprimere piena solidarietà e amicizia ai poggesi residenti a Roma, giacché il sindaco nel suo intervento al convegno, ha avuto modo di definire le loro attività,  di tassisti e garagisti, non confacenti al suo ideale di vita, come hanno ascoltato, basiti, tutti i presenti. Apprendiamo con piacere degli avviati accordi con una tipografia per la riedizione del libro Caccavone. E’ un’idea cui teniamo molto, speriamo si concretizzi. Ci auguriamo solo che la ristampa (…sempre che il progetto prenda effettivamente corpo) sia di accettabile qualità editoriale. Se, al contrario, fosse della stessa fattura della cartolina celebrativa che abbiamo visto in questi giorni con immagini cupe e deformi, che anziché esaltare, deturpano il nostro patrimonio naturale, artistico-religioso e culturale, daremo ugualmente seguito al proposito di ripubblicare un testo di Caccavone in adeguate vesti tipografiche.

Riguardo alla, estemporanea (per non dire altro), proposta di referendum per restaurare  l’antica Caccavone. Inizialmente si pensava ad una boutade, ma la proposta, benché non  riscontrabile nel programma elettorale, è stata ripetuta più volte e pubblicata sulla stampa,  assumendo connotati di concretezza e come gruppo di minoranza UXPS pensiamo sia  opportuno rendere nota la nostra posizione che ci vede decisamente contrari al referendum e  ancor più al ritorno al vecchio nome. Amiamo troppo le nostre origini, la nostra storia, la  nostra cultura, per vederle svendute ad iniziative propagandistiche, che intaccherebbero  (queste si) la nostra identità caccavo-poggese, riducendola a macchietta. Altri, più seri ed  urgenti, sono i problemi del paese per affrontare i quali restiamo a disposizione, senza perdere  tempo e sperperando risorse per un ipotetico ed inutile referendum. Cento anni fa e nelle  condizioni dell’epoca, è stato eloquentemente spiegato, comunque si girò una pagina di storia  di questo paese. Non possiamo, non vogliamo e non dobbiamo tornare indietro; nessuno, oltre  al sindaco e qualche buontempone, ne sente la necessità.  

Infine, mi sia consentita una nota personale. Ringrazio il Sindaco che ci ha dato lo spunto per  chiarire meglio la nostra posizione riguardo al Centenario. Nella sua risposta ha fatto tra l’altro presente che non è il caso di dare vita a lunghi festeggiamenti (presupposto falso) con la  pandemia in atto. Lo ringrazio per la premura, non c’era bisogno me lo ricordasse. Purtroppo.

 

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