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sabato, Luglio 5, 2025

Quarantena Covid a carico delle aziende, i sindacati: il provvedimento va rivisto

AperturaQuarantena Covid a carico delle aziende, i sindacati: il provvedimento va rivisto

Fa discutere la decisione, adottata il 6 agosto scorso dall’ l’Inps che ha comunicato come, a causa della esiguità delle risorse messe a disposizione dal Governo, la quarantena Covid non sarà più equiparabile alla malattia. A prendere posizione il segretario Cgil Abruzzo-Molise, Franco Spina . “Nei fatti, le risorse per l’anno 2020 destinate a coprire quei lavoratori che dovevano rispettare l’obbligo di quarantena furono quantizzate in 663,1 milioni di euro. – ha ricordato – Nulla è stato deciso invece per l’anno in corso, così facendo, esauriti i fondi pregressi, verranno meno i requisiti per l’equiparazione della quarantena al periodo di malattia con conseguenze sullo stipendio e sui contributi peri i lavoratori interessati. Una decisione, peraltro retroattiva dal 01 gennaio 2021, e che riguarda tutti i lavoratori che, essendo entrati in contatto con positivi, sono stati posti in quarantena. Da una prima stima effettuata dall’INCA, questo problema riguarderebbe 6.200 lavoratori abruzzesi e 1.700 molisani, con un impatto economico medio che va da 650 a 1.100 € (la quarantena prevista per i vaccinati è di sette giorni, dieci per i non vaccinati). Oltre al danno economico si aggiunge quello contributivo: l’assenza di copertura INPS, infatti, impedisce in quei periodi anche il riconoscimento dei contributi utili per la pensione – ha denunciato il sindacato – Va aggiunto un ulteriore tema che riguarda la sicurezza sanitaria oltre che economica e contributiva. La notizia che non ci sarà copertura durante la quarantena rischia di indurre molti lavoratori che hanno avuto contatti con positivi, a riflettere sulla eventuale comunicazione da rendere per non essere collocati in quarantena e quindi perdere la retribuzione delle giornate . E’ inconcepibile che in un momento difficile alla vigilia della ripresa dell’anno scolastico, della discussione sulla riorganizzazione dei trasporti, la ripresa delle attività lavorative a pieno regime e la necessaria accelerazione sulla campagna vaccinale, si scelga di togliere un importante strumento di tutela per i lavoratori nel contrasto alla diffusione del virus. A livello unitario – ha ricordato Spina – le organizzazioni sindacali hanno già chiesto ai Ministri competenti un incontro sul tema e comunque un impegno serio per superare questa inverosimile situazione, attendiamo un urgente riscontro. E’ altrettanto importante che i parlamentari delle due regioni si adoperino verso il Governo nazionale e gli stessi Presidenti nella conferenza Stato-Regioni, pongano con forza il tema che riguarda tanti propri cittadini lavoratori e mettano al centro della discussione il rifinanziamento del fondo. Così come è di fondamentale importanza un impegno ulteriore e diretto delle due Regioni nel monitorare e vigilare sul rispetto delle norme in tema di sicurezza e la tutela dei lavoratori sui posti di lavoro nel pieno rispetto delle leggi e delle norme esistenti. Auspichiamo una presa di coscienza a tutti i livelli istituzionali sugli enormi rischi che decisioni di questo tipo potrebbero avere nel già difficile contrasto al Covid e al costante aumento dei contagi, va urgentemente posto rimedio ad una scelta rischiosa e a danno dei lavoratori”, ha concluso il sindacato.

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