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giovedì, Aprile 25, 2024

“… Ma un giorno il sole dovrà tornare”

Editoriali"... Ma un giorno il sole dovrà tornare"

di Paolo Frascatore

Non è più tempo per i cattolici democratici di continuare a vivere nel limbo aspettando che altri si adoperino per resuscitare un pensiero politico, culturale, sociale che non ha eguali nella storia politica italiana.

La politica non può continuare a trascinarsi tra populismi e sovranismi che hanno ampiamento dimostrato di non avere un disegno politico complessivo di sviluppo della società italiana.

Paolo Frascatore

Ma, allo stesso tempo, non è nemmeno possibile pensare di poter tornare indietro, ad un quadro politico che non esiste più e che non potrà mai ritornare per motivi di fondo che non vanno sottovalutati.

Invece, si continua con la politica degli annunci, delle nostalgie, di un passato remoto che aveva valore in quel tempo per tutta una serie di motivi di ordine internazionale.

Oggi, invece, la politica ha bisogno di un’anima, ossia di punti di riferimento forti e valoriali per uscire dallo sterile esercizio del puro potere fine a sé stesso.

Infatti, se lo scontro-confronto ideale ed ideologico tra la DC ed il PCI aveva come fondamento due diverse concezioni di immaginare e di costruire la nuova società, tuttavia non differiva su un obiettivo comune ai due Partiti popolari del secolo scorso. Ossia, la realizzazione del bene comune ed il riscatto e l’emancipazione integrali delle posizioni più deboli e indifese.

Recuperare quel senso, quel cuore della politica è l’obiettivo che dovrebbe appassionare oggi tutti quei cattolici democratici che si sentono orfani e che non si riconoscono in alcun Partito o Movimento presenti oggi in Parlamento.

Da dove ripartire? Se si analizzano le varie posizioni politiche oggi in campo, non si fa certo fatica a considerare come esse più che proposte e progetti politici complessivi, non siano altro che stati umorali che di volta in volta fette di società pongono all’attenzione dell’attuale classe politica.

Mancano posizioni politiche e, conseguentemente, proposte capaci di unificare e di fare sintesi politica: si rincorrono gli slogans ad effetto; le proteste di una categoria; i sondaggi. Tutto questo è in buona sostanza la politica odierna.

Ed allora, proprio perché il divario politico-culturale è enorme, vi è tutto un oceano da navigare sapendo dove si vuol arrivare. In mare aperto, forti di quella ispirazione cristiana della politica, i cattolici democratici non possono più rifugiarsi nel privato aspettando la buona sorte, ma debbono saper orientare la bussola.

Occorre uscire allo scoperto, camminare insieme agli altri, ma forti dei propri valori e delle proprie idee. La società italiana (ma non solo) oggi ne ha veramente bisogno per riconquistare uno spazio di libertà, di eguaglianza, di dignità economica, di giustizia sociale che solo una politica ispirata cristianamente può interpretare e coniugare laicamente nell’interesse di tutti.

Non si tratta di reinventare un nuovo integralismo perché ormai costituisce un valore la teoria di Lazzati dei due piani: quello naturale e quello soprannaturale. Ed allo stesso tempo, costituisce un valore il pensiero di don Sturzo sulla laicità dell’azione politica e sul rifiuto del Partito come contenitore elettorale.

Insomma di un Partito che sa di non poter avere mai tra le proprie fila cattolici conservatori, legati al semplice liberismo economico ed alla concezione borghese della società.

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