“Il mio successo è…successo. E’ capitato. I riflettori sono su di me, ma li meriterebbero altri. con lavori più importanti, come, ad esempio, insegnanti, medici. Voglio ricordare Gino Strada, scomparso in queste ore.Mi trovo molto in imbarazzo se sono io quello famoso facendo un mestiere che e’ un mestiere da vigliacchi, da uno che non sa vivere la vita sua. Insomma, non mi sembra un mestiere cosi’ eroico da pubblicizzare. La mia piu’ grande fortuna e’ stata essere innamorato del lavoro e non di quello che ne consegue e che e’ stato una cosa non calcolata, fortunatamente non inseguita”. ” Elio Germano si è presentato come vuole che lo si percepisca: non un divo, ma uno come tanti, un lavoratore, innamorato del lavoro e non di ciò che ne consegue, legato al suo Molise, a Duronia, dove ama stare e dove si sente protetto e considerato uno come gli altri, semplicemente.
“In paese sono uguale agli altri, come un capraro, un fabbro, un artigiano. Io sono in fondo un artigiano – ha detto – e questo mi piace, mi fa stare bene. A Duronia sono cresciuto, lì ho iniziato con delle recite con gli amici. Da lì ho imparato tanto, ho trovato la cosa che più mi corrispondesse ed essere innamorato del fare. Importante è stata la cultura del tempo circolare, quello contadina che ho fatto mia. Se non fossi diventato attore? Sarei stato un contadino. Anzi, un giardiniere. Amo il contatto con la terra”.
Germano resta, comunque, forse il miglior attore italiano, un talento cristallino, pluripremiato a livello internazionale. Ha partecipato all’ultima delle tre proiezioni di suoi film al Parco di San Giovanni a Campobasso, nella manifestazione organizzata da Rocciamorgia nell’ambito del cartellone degli eventi estivi di Campobasso. Si è presentato casual, con un cappellino da baseball e un paio di scarpe da ginnastica. Semplice e senza fronzoli.
Dopo lunghe presentazioni e dopo aver dialogato con il giornalista Paolo Di Paolo, presente Federico Pommier, di MoliseCinema è stato proiettato il film “Volevo nascondermi”. Germano straordinario nella parte del pittore Antonio Ligabue, premiato a Berlino. Ha ricevuto dei doni simbolici dal sindaco di Campobasso Gravina e dal Governatore Toma. “Sono contento che i miei film siano un’occasione per tornare a stare insieme, ad assistere a una manifestazione. Per troppo tempo siamo stati chiusi” ha dichiarato.
“In Molise ci sono tante belle realtà e tanti talenti. Non servono sponsor valorizzarli, serve – ha precisato – capire che il talento va premiato, nel cinema come in altri campi”. Ha spaziato dall’impegno civile ai temi sociali e ambientali, a lui cari.
“L’Italia ha tante realtà di persone molto talentuose, che sanno fare bene il loro lavoro e che lo amano, spesso pero’ si premiano le persone che sono più vicine, le amicizie, piuttosto che quelle piu’ talentuose e di qualità e tutto il cinema ne risente”. Elio Germano parla cosi’ dello stato di salute del cinema italiano nel corso.”La questione e’ sempre la stessa, non solo nel cinema – ha continuato -: abbiamo tante eccellenze, tanti talenti, ma spesso non li aiutiamo perche’ non sappiamo riconoscerli o percheè spesso i datori di lavoro, chi detiene i soldi, sa solo di soldi e non sa riconoscere le qualità nei lavori degli altri, banalmente perche’ non e’ competente”. Così sul futuro del cinema italiano: “Mi auguro che facciano strada le persone che sono innamorate di questo lavoro, e quindi della qualità del lavoro, piuttosto che le persone che utilizzano questo lavoro per fare i loro interessi personali e questo penso che valga per tutti i settori, non solo per il cinema”.
Toma ha parlato di una Molise Film Commission in dirittura di arrivo, di una legge in discussione e Germano ha ribadito concetti chiari sul fare cinema in questa regione. “Io mi faccio di lato per dare forza a chi non è conosciuto, non servono sponsor – ha spiegato – serve valorizzare quello che si ha e sui set ho incontrato molisani bravissimi. Il materiale c’è. Mi auguro che se la film commission si farà si ascolterà quel che viene dal basso. Perchè è quello che questa terra ci ha insegnato, la cultura del fare le cose insieme, aiutandoci e non facendo corse a chi vince. Questo non ci appartiene. Chi viene a fare cinema qui deve rispettare persone e territorio. Ben venga ma a questi patti.”
Infine si è soffermato anche sugli impegni che lo attendono a breve. “Sto innanzitutto a casa mia a Duronia dove per fortuna non prende il telefono e mi trovo in grazia di Dio. A settembre sarò a Venezia con il film dei fratelli D’Innocenzo “America Latina” e da ottobre sarò in scena a tetro con il 33esimo canto del Paradiso di Dante” ha concluso Elio Germano.