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venerdì, Luglio 4, 2025

Politica: parte da Isernia la corsa alla Regione. Al via una lunghissima campagna elettorale

AperturaPolitica: parte da Isernia la corsa alla Regione. Al via una lunghissima campagna elettorale

Passata la pausa di Ferragosto la politica regionale sarà chiamata ad una accelerazione. Lo impongono le prossime elezioni amministrative che, di fatto, sono alle porte. Il 3 e 4 ottobre si tornerà alle urne e da quel momento partirà una lunghissima campagna elettorale destinata a terminare solo nella primavera del 2023 con il rinnovo del Consiglio regionale, l’elezione del nuovo presidente della Regione e la scelta della nuova delegazione parlamentare che rappresenterà il Molise a Roma. A quella data, infatti, si voterà anche per il rinnovo del Parlamento. Un election day, quello che si prospetta, destinato a cambiare radicalmente i connotati e i rapporti di forza della politica molisana.

In tutto questo, l’appuntamento autunnale per l’elezione del Sindaco di Isernia rappresenta al momento l’unica cartina di tornasole disponibile per comprendere lo stato di salute di Coalizioni, partiti e movimenti. Il dato che emerge al momento, quello più evidente, è rappresentato da un lato dalla frammentazione della coalizione di centrodestra e dall’altro dall’unanimismo di facciata del centrosinistra.

Paradossalmente, chi sembrava destinato a pagare il pedaggio più pesante, il Presidente della regione Toma, indebolito dalla rottura in due tronconi della coalizione da lui capeggiata, con la nomina a Commissario ad acta alla Sanità ha la possibilità di giocarsi una carta importante per il proprio futuro. Se pone termine al commissariamento, se raggiunge l’obiettivo della cancellazione del debito sanitario, così come si è prefisso, allora diventerà centrale per ogni scenario, diversamente è destinato a scomparire dai radar politici. Guardando a Isernia, la sfida interna al centrodestra ripropone lo schema che da mesi è ormai una dato di fatto in consiglio regionale: da un lato il presidente della Regione Toma e dall’altro l’ex governatore Iorio che, con l’adesione a Fratelli d’Italia, ha buone possibilità di eleggere il primo cittadino di Isernia, ruolo che in questo momento vede l’imprenditore Cosmo Tedeschi al nastro di partenza. Da Isernia potrebbe partire per l’ex governatore un ritorno al vertice della Regione. Sull’altro lato del centrodestra, Toma, Calenda e Di Baggio, proconsoli del governatore a Isernia, sono in affanno nella ricerca di una candidato di sintesi.

Se Atene non ride, Sparta piange. La scelta del Centrosinitra col Movimento 5 Stelle al seguito di proporre un candidato sostanzialmente esterno alla città, Pietro Castrataro, pur nella rispettabilità dell’interessato rappresenta il segnale di una debolezza intrinseca e di una serie di veti interni proiettati su piano regionale avranno il loro peso. Il PD, col segretario regionale Facciolla, punta alla presidenza della Regione ma al momento non dispone della forza necessaria per centrare l’obiettivo e i 5 Stelle, in caduta libera, più che una scelta sono una necessità. A meno che dal centrodestra si stacchi quell’area mobile centrista che potrebbe con le proprie scelte determinare l’esito finale per il vertice della regione. L’europarlamentare Aldo Patriciello, in tal senso, non ha fatto mistero del proprio malcontento nei confronti della regione. “In tre anni forse sarò stato consultato mezza volta – ha detto a Telemolise in occasione della visita di Matteo Renzi a Termoli. L’estate sta finendo, cantavano i fratelli Righeira ma, politicamente, il caldo torrido deve ancora arrivare. A settembre parte la campagna elettorale, finirà a marzo 2023.

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