A Macchiagodena, Sabato 7 agosto alle ore 18,30, il nuovo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” è con lo scrittore Aldo Succi. L’autore presenterà nel paese della provincia di Isernia, nella Biblioteca Comunale, il libro Spagna: Andata e Ritorno (La storia vera di un isernino). Editore Terzo Millennio. Prevista la proiezione di immagini. Introdurrà e saluterà il primo cittadino di Macchiagodena, Felice Ciccone.
Spagna: Andata e Ritorno (La storia vera di un isernino). Editore Terzo Millennio
Dalla prefazione. Questo libro di Aldo Succi è una storia scritta con una prosa asciutta e fluida, apparentemente semplice, ma che attraverso le vicende di un uomo buono, generoso, sempre disponibile, fa rivivere uno dei periodi più travagliati dell’Europa intera. Chi, come me, ha avuto la fortuna di conoscere Raffaele, di averlo avuto sempre vicino, non può non apprezzarlo ancora di più ripercorrendo, oggi, tappe della sua vita non conosciute prima. La sua presenza in Spagna in un periodo triste di quel paese, fa emergere la figura di un giovane che con il suo coraggio riesce a superare difficoltà, pericoli, situazioni a volte tragiche, in terra straniera, in un momento in cui dominavano il fanatismo politico e la violenza. La vita di Raffaele negli anni del “dopoguerra” in Italia, rivela lo stesso temperamento.
Ripercorrere il racconto della sua vita significa comprendere quanto la bontà, la generosità ed il coraggio di un uomo giusto possano far superare situazioni difficili ed infondere speranze e fiducia anche nel prossimo. Ho fatto riferimento all’amicizia ed alla generosità che sono le caratteristiche insite nell’animo di Raffaele. Gli episodi riportati dall’autore ne sono la limpida testimonianza. Anche il biglietto di ringraziamento inviatomi da Anna Maria, figlia di Raffaele, è una indelebile testimonianza dell’educazione trasmessa ai figli, che io conservo fra i ricordi più cari. Il ringraziamento seguiva le mie condoglianze inviate alla famiglia, quando il suo capostipite rese l’anima a Dio. Ringrazio Alfredo e l’autore per avermi dato questa opportunità. (Enrico Santoro)