Sono ore infinite negli uffici comunali dei centri del basso Molise coinvolti dalla furia del fuoco nei giorni scorsi. Si contano i danni e non è facile. Danni milionari. Fiamme che hanno distrutto pinete, case, attività turistiche, la vita degli animali. Un colpo micidiale a flora e fauna. Un paradiso annientato. Campomarino, Guglionesi, Rio Vivo a Termoli, San Giacomo degli Schiavoni: una situazione drammatica.
La giunta regionale ha deliberato di richiedere al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi per il tramite del Dipartimento della Protezione civile, la dichiarazione dello stato di emergenza. A Campomarino i numeri fanno terrore: è vasta l’area distrutta dal fuoco, circa 110 ettari, 30 sarebbero solo di pineta, divorata dalle fiamme. Degli altri 80 ettari molti sono terreni coltivati di cui oggi resta solo la cenere. Un disastro immane.
Da una prima stima, il camping Marinelle, per risistemare tutto avrà bisogno di oltre 1 milioni di euro. “Serviranno milioni e milioni di euro – ha detto il sindaco di Campomarino, Pierdonato Silvestri – solo per bonificare la pineta, molti altri ci voranno poi per la ripiantumazione e l’assistenza”.
A Rio Vivo alberi, giardini, terreni e una casa distrutti. A Guglionesi, come ci ha detto il sindaco Mario Bellotti – un’area di 600 ettari non esiste più, quantificare il disastro è un’impresa: a fuoco uliveti, frutteti, danni a diverse abitazioni anche fuori dal centro abitato, oltre che a magazzini e rimesse nelle campagne. Il basso Molise messo in ginocchio: “Un ‘patrimonio’ distrutto, perduto inesorabilmente – ha commentato il presidente di Confprofessioni Molise, Riccardo Ricciardi – Flora e fauna cancellati dagli incendi. Per rivedere un giorno quel polmone verde ripopolato da animali, serve un intervento mirato. Urgono risorse immediate. Perché si tratta di uno stato di emergenza che ha inferto pure un grosso colpo all’economia locale”.
Intanto le forze dell’ordine continuano a indagare, già da una prima ricostruzione dietro questo disastro sempre più accreditata la matrice dolosa.