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giovedì, Aprile 25, 2024

La falsa verità dei cento milioni alla sanità regionale

AperturaLa falsa verità dei cento milioni alla sanità regionale

Comunicati e commenti trionfanti per il promesso arrivo in Molise di cento milioni di euro per le disastrate casse della sanità regionale. Un emendamento alla legge di conversione del decreto Sostegni bis, su cui, però, bisogna andare fino in fondo. Il governo Draghi e il ministro Speranza, nel promuovere il provvedimento, non ci fanno nessun regalo. I soldi sbloccati in favore del Molise sono quelli di tre annualità di quote premiali e il 20% residuo del contributo di solidarietà alla sanità molisana, stanziato dal go­verno Renzi nel 2015. C’è poi l’azzeramento delle sanzioni dovute all’Inps per i contributi dei dipendenti delle vecchie Asl, rimasti sospesi dopo il sisma del 2002.

L’emendamento, nel dettaglio, stabilisce che entro il 31 luglio 2021 sia erogata «la quota premiale relativa alla verifica dei livelli essenziali di assistenza per gli anni 2015, 2016 e 2017». In sostanza, 50 milioni sommando i 17 del 2015, i 16,7 del 2016 e i 16,8 del 2017. Inoltre Roma svincola senza condizioni anche gli 8 milioni residui della finanziaria di Renzi. A queste cifre si aggiungono i circa 40 milioni per le san­zioni Inps che potrebbero essere cancellate. Un centinaio di mi­lioni in tutto, ma sia chiaro, fondi già del Molise, rimasti bloccati a Roma per svariati motivi addebitati alla nostra Regione e concausa, negli anni passati, dei continui commissariamenti.

Secondo punto, su cui bisogna dire le cose come stanno, è quello che accadrà in via Genova, dove la Degrassi si appresta ad essere affiancata da dieci funzionari provenienti dall’Agenas, un ente pubblico non economico nazionale, che svolge una funzione di supporto tecnico e operativo alle politiche di governo dei servizi sanitari. Il timore è che questo personale, che viene da fuori e che poco conosce delle problematiche locali, sostituisca di fatto le competenze e i ruoli dei circa venti dipendenti della Direzione Regionale della Salute, mettendo completamente in mano a ”non molisani” il controllo operativo della nostra sanità.

Sarà anche giusto per qualcuno a Roma, ma è ingiusto per noi molisani che continuiamo ad essere considerati una ”colonia latina” proprio come duemila anni fa.

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