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mercoledì, Maggio 8, 2024

Civitacampomarano: sarà demolito il murales più famoso. Il sindaco respinge le accuse: “Una non notizia”

CronacaCivitacampomarano: sarà demolito il murales più famoso. Il sindaco respinge le accuse: "Una non notizia"

E’ sicuramente l’opera di street art più famosa del Molise. Negli anni è diventata il simbolo di Civitacampomarano e migliaia di persone arrivate da tutto il mondo si sono fatte fotografare davanti alla bambina che si copre il volto con le mani. L’opera è stata realizzata da Alice Pasquini nel 2015. E da questo murales è nata poi l’idea di organizzare dall’anno successivo il festival della street art che ha consensito a Civitacampomarano di avere una vetrina mondiale. Grazie a questo e altri murales, realizzati da importanti artisti arrivati da tutto il mondo, il piccolo borgo ha fatto il giro del pianeta. Presto però questa immagine simbolo potrebbe essere demolita e su Civita si è abbattuta una valanga di polemiche e contestazioni. La casa in questione è stata acquistata nel 2019 dal sindaco del paese Paolo Manuele che lo scorso anno ha informato gli organizzatori del festival della sua intenzione di ristrutturare l’edificio. Proprio il primo cittadino ora, attaccato da più parti, si difende e respinge le accuse parlando di una “non notizia”. “Un anno fa con gli organizzatori ho detto che avrei valutato se fosse stato possibile conservare l’opera. Ora in base al progetto tecnico che si sta redigendo, emerge che ciò non è possibile. Sempre lo scorso anno – sono sempre le parole dei sindaco – ho detto che ero anche disponibile a pagare la realizzazione di una nuova opera, o della stessa, ma non spetta a me decidere. Ciò a riprova che non c’è alcuna contrapposizione con l’associazione organizzatrice, ma anzi condivisione e volontà di fare le cose per la Comunità”.

Manuele infine ricorda che “come previsto nelle manifestazioni di interesse che sottoscrive chi mette a disposizione le pareti, gli interventi di messa in sicurezza e gli interventi straordinari sono contemplati per rimuovere le opere, che non hanno comunque alcun vincolo”. “Credo di essere un privato cittadino – conclude – e di poter esercitare, nei limiti delle norme, gli analoghi diritti sulla sua proprietà al pari di ogni altro cittadino”.

 

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