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sabato, Aprile 20, 2024

Corpus Domini, Campobasso senza i Misteri per il secondo anno

AperturaCorpus Domini, Campobasso senza i Misteri per il secondo anno

E’ un giorno particolare, questo per la città e per tutti i campobassani. E’ il giorno in cui l’identità di un popolo va in scena con la più straordinaria sfilata di macchine viventi portate a spalla che venga rappresentata. Con 13 misteri, che sfilano per le vie cittadine, il Corpus Domini di Campobasso non ha eguali in giro per il mondo. E anche se ci sono alcune città in Italia che utilizzano figuranti viventi per celebrazioni religiose, quella ideata da Paolo Saverio Di Zinno è la più imponente di tutte.
Per il secondo anno consecutivo, il Covid terrà lontane le persone da quell’abbraccio collettivo che fa da cornice al passaggio dei Misteri. Così come i tredici ingegni rimarranno spogli e senza personaggi, fermi nel museo di via Trento. Da oltre due secoli e mezzo, prima addirittura la mattina presto, il giorno di Corpus Domini coincide con la festa più importante della città. Solo pochissime eccezioni hanno impedito l’uscita dei diavoli e della Donzella, dei santi e della Madonne. Accadde di sicuro in seguito a un terremoto violentissimo, nel 1805, che colpì l’area del Matese il 26 luglio. Il sisma, oltre a migliaia di vittime, distrusse alcuni Misteri e ne danneggiò degli altri. La sfilata dell’anno successivo, non fu possibile. Così come non vennero portati a spalla negli anni più duri della guerra. Furono i polacchi a portare in processione il Santissimo. Ma i Misteri rimasero fermi. Da allora non c’erano state interruzioni, fino allo scorso anno. La pandemia non ha risparmiato vite umane anche in Molise, e benché ormai la regione sia zona bianca, anche quest’anno è stato deciso prudenzialmente di evitare assembramenti. Il Municipio imbandierato a festa, con i simboli delle confraternite dei Crociati e dei Trinitari, ricorda che quella del Corpus Domini non è solo una ricorrenza religiosa, ma è una giornata che racconta la storia e l’essenza stessa della città che spera di poter riabbracciare al più presto quei magnifici bambini che come per magia volteggiano in cielo.

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